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Gli addetti ai lavori hanno smesso di definirla sorpresa del campionato dopo un girone di andata concluso da campione d’Inverno ma in realtà a Viadana hanno iniziato a credere al sogno scudetto dopo la prima giornata di Serie A Elite, dopo il pareggio di Padova, il prossimo avversario nella finalissima in programma domenica 2 giugno al Lanfranchi di Parma (ore 17.30), una finale che a Viadana mancava da 14 anni.

Un rugby veloce, dinamico, fatto di contrattacchi negli spazi e voglia di sfidare l’avversario in ogni zona del campo, questo è il gioco espresso dal Rugby Viadana allenato quest’anno dal giovanissimo tecnico Gilberto Pavan.

Nella settimana di avvicinamento alla finale che assegnerà il Titolo di Campione d’Italia, Rugbymeet ha intervistato il capo allenatore dei viadanesi Giberto Pavan, con l’ex trequarti centro originario di Treviso abbiamo ripercorso l’ottima stagione del Rugby Viadana fino ad analizzare il Petrarca.
 

Come valuti il percorso del Viadana?

“E’ stato un buon inizio di campionato, abbiamo maturato confidenza partita dopo partita e, cosa importante, abbiamo mantenuto concentrazione e modo di preparare le partite step by step, sapendo che sarebbe stata sempre più difficile. Il percorso è stato buono perché abbiamo continuato a fare risultati, confermandoci anche quando non eravamo più la sorpresa del campionato”.

Le semifinali Playoff

“La prima più semplice con Colorno, dove siamo partiti molto forte, la seconda contro un Valorugby che in alcuni momenti ci ha messi sotto, ma Viadana ha saputo reagire quando è stato il momento, siamo rimasti attaccati alla partita e abbiamo ribaltato il risultato. Ottima reazione”.

Riportare Viadana in finale dopo 14 anni. Che spinta percepisci dalla società?

“E’ un risultato importante, sono molto orgoglioso di quanto fatto. Da giocatore ho perso 3 semifinali e credo che sabato avremo un’occasione unica per confermare quanto di buono fatto finora. Nessuno ci ha regalato niente”.

“Pubblico e società ci stanno sostenendo, Viadana è un buon ambiente dove lavorare e aggiungo che fare questo lavoro divertendosi è importante. Siamo partiti con l’obiettivo di creare un ambiente sano, un luogo di aggregazione perché in fin dei conti siamo una piccola cittadina, oltre alle vittorie servivano le prestazioni per entusiasmare il pubblico. Questo ha fatto la differenza”.

Secondo i più informati Viadana arriva in finale con il budget più basso rispetto alle prime cinque in classifica

“Aggiungo che oltre al budget inferiore abbiamo anche un’età media molto bassa, abbiamo fatto giocare alcuni giocatori giovanissimi, penso a Boschetti, Mignucci, Catalano, tante figure che hanno avuto spazio e dato entusiasmo. Lo stesso Samuele Locatelli, MVP della stagione, è del 2001. Lo staff ha lavorato sui giovani e la rispostate è stata buona”.

In finale giocherete un rugby vivace come avete sempre fatto o modificherete il piano di gioco per inseguire il risultato?

“Cercheremo la chiave che ci consenta di mantenere il nostro gioco e adattarlo strategicamente al nostro avversario, ci sono tutti i presupposti per giocare una grande partita da parte nostra. C’è stata una grande crescita anche dal punto di vista difensivo quindi non stravolgeremo quanto di buono fatto. Vogliamo esaltare i ragazzi e non vincolarli alla finale”.

E del Petrarca cosa pensi?

“Credo di aver dato vincente proprio il Petrarca Padova a metà anno. Non ho dubbi sulla loro qualità della rosa, è una squadra quadrata e molto fisica, ma sapremo contrastarli. Noi lavoriamo in armonia, stiamo bene assieme, andiamo ad affrontarli con il massimo rispetto e senza timore come abbiamo fatto finora”.