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Da molti è stato definito un anno maledetto. Come poter dire il contrario. Questo 2016 è stato costellato di momenti difficili e scioccanti. Gli attentati terroristici, la Brexit... E poi la morte di molte star del cinema, dal professor Piton Alan Rickman a Bud Spencer, passando per David Bowie, Prince, Anna Marchesini, Gene Wilder, Leonard Cohen, Dario Fo e per ultimi George Michael, Carrie Fisher e Debbie Reynolds, i cui decessi che hanno rattristato le festività natalizie di molti fan.

Anche il mondo dello sport ha subito le sue perdite.

Quella più vicina al mondo del rugby probabilmente la morte prematura di Anthony Foley, coach del Munster, deceduto a causa di un infarto a soli 42 anni durante la trasferta parigina in Champions Cup. Ex-Munster, due Coppe del Mondo all'attivo (1995 e 2003) con la nazionale irlandese, dove fu compagno di squadra di Conor O'Shea. Come lui altre conoscenze del rugby hanno condiviso la stessa sorte. Lo scorso 30 ottobre è venuto a mancare a 77 anni David Nash, ex del Galles e dei British Lions, nonchè primo commissario tecnico della storia ad aver allenato la nazionale gallese nel 1967. Il 21 maggio invece la palla ovale perde Franco Valier, flanker, morto a 64 anni, ex Parma e Petrarca Padova, 7 caps con l'Italia. Sempre a maggio muore a Città del Capo Nelie Smith, mediano di mischia degli Springboks tra il 1963 e il 1965, allenatore del Sudafrica nella stagione 1980-81 e poi allenatore del Rovigo tra il 1986 e 1989, con cui vinse il Campionato 1986-87. Nella notte la scomparsa di Guglielmo Prima, ex terza linea del Livorno Rugby e uomo simbolo del rugby livornese e toscano aveva 74 anni, Guglielmo Prima è stato Tecnico dell’Italia U21 tra il 1999 ed il 2000, aveva avuto in rosa tra gli altri Maurizio Zaffiri, Mauro Bergamasco, Fabio Ongaro e Salvatore Perugini, tutti approdati con successo alla Nazionale Maggiore.

Come loro altri grandi dello sport ci hanno lasciato:

Cesare Maldini, bandiera del Milan negli anni '50 e '60; "L'Olandese Volante" Johann Cruijff, morto a causa di un tumore polmonare; Joao Havelange, ex-nuotatore e presidente FIFA tra il 1974 e 1998; Franco Faggi, canottiere medaglia d'oro alle Olimpiadi di Londra 1948; la ginnasta Vera Caslavska, vincitrice di 7 ori olimpici ottenuti alle Olimpiadi di Roma 1960, Tokyo 1964 e Città del Messico 1968; la wrestler Chyna, all'anagrafe Joanne Marie Laurel, campionessa della WWE, nota anche per un video pornografico che fece molto parlare di se...

Insomma, la vita continua, e in attesa che l'Academy dedichi il suo spezzone alle star del cinema, sembra doveroso questo breve memoriale per gli sportivi che ci hanno lasciato.