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Da tempo seguiamo la squadra di rugby del Giallo Dozza, una squadra di detenuti che gioca tra le mura del carcere di Bologna. Il Giallo Dozza è iscritto da due stagioni al campionato di serie C2 Emilia Romagna e nell’arco di questi due anni ha raccolto anche delle soddisfacenti vittorie. 

I detenuti del Giallo Dozza si allenano fra le mura del carcere e giocano per ovvie ragioni di sicurezza tutte le partite in “casa”, nel campo della casa circondariale della Dozza. La squadra è formata da detenuti dai 20 ai 35 anni che scontano pene da 4 anni all’ergastolo, 40 persone di diverse nazionalità che hanno imparato a far meta sotto la guida del coach Max Zancuoghi.

Enza Negroni ha realizzato un video documentario sulla vita di questi detenuti, “La Prima Meta” racconta la vita in carcere senza mediazione che non sia la telecamera, facendo emergere il tentativo dei reclusi di emergere dal forte disagio della loro condizione. Nell’attesa che scada la sospensione da cartellino giallo, sul campo e fra le sbarre.

Il nome Giallo Dozza è stato scelto perché nel rugby il “Giallo” è una punizione, quando l’arbitro ti da il cartellino giallo ti allontana dal campo per 10 minuti, scaduto il tempo il giocatore ammonito può tornare a giocare come prima. E’ una punizione come quella che stanno scontando i detenuti del carcere di Dozza, nell’attesa del ritorno alla vita reale. 

Enza Negroni è autrice di molti altri documentari oltre a “Jack Frusciante E’ Uscito dal Gruppo”, “La Prima Meta” viene presentato oggi, il primo dicembre, al Festival dei Popoli di Firenze di Firenze.

 

Il racconto di una partita contro il Giallo Dozza

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