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Nella giornata di ieri, domenica 3 novembre, la partita in programma tra il Rugby Portogruaro e il Rugby Piave, ha rischiato di essere annullata per mancanza dell’arbitro.

Il match della terza giornata di Serie C2 girone Friuli Venezia Giulia sarebbe potuto saltare perché alle 14.30, ora del calcio d’inizio, al Campo Comunale di via Forlanini (Portogruaro - VE) non si era presentato nessun direttore di gara. Il club ospitante ha quindi provato a contattare il Comitato friulano senza però nessuna risposta. L’incombenza è stata poi risolta grazie a un giro di telefonate “all’amico dell’amico”, un arbitro si è reso disponibile all’ultimo minuto e il match è iniziato con più di un’ora di ritardo. Per la cronaca la partita è statav vinta dal Portogruaro per 20-6, ora bisognerà capire se il risultato sarà omologato.

Riceviamo e pubblichiamo lo sfogo di uno dei rappresentati del Portogruaro Rugby:

“In una giornataccia da lupi, con vento e pioggia da far dire “sto a casa ed accendo il caminetto mangiando castagne”, 44 atleti più tecnici ed accompagnatori, sono pronti ad affrontarsi lealmente in campo.

Malgrado il clima, spettatori, bambini, mamme, club house pronta e tutta una organizzazione di giorni, attendono la discesa sul terreno di gioco dei gladiatori (oggi è il termine appropriato).

Ma succede che...manca colui che garantisce la correttezza ed il rispetto delle regole. L’arbitro NON c’è! Come non c’è? Ma era designato, lo abbiamo letto sul sito ufficiale del Comitato. No no, non c’è ed a quest’ora ci dovrebbe essere il calcio d’inizio!

In tanti anni non mi era mai capitato, neppure con le giovanili.

Questa è l’approssimazione e la mancanza di rispetto che si riservano alle “società minori”, quelle che faticano ogni giorno per far vivere questo dannato sport, per togliere ragazzi dalla strada o dagli smartphone per qualche ora. Che hanno presidenti, educatori e tecnici e tanta tanta gente volontaria che fa i salti mortali per recuperare palloni, conetti o magliette da gioco ed alle quali le amministrazioni politiche comunali invece di supportare...intralciano la strada! Neanche ci guadagnassero.

È così c’è chi si ingegna ed inizia un giro di improbabili telefonate. Ovviamente i presumibili responsabili hanno i cellulari spenti. Quindi chiami (ma non è normale aver i loro numeri, no..) chi conosci e PER FORTUNA si riesce a trovare una buon’anima arbitrale disposta a lasciare la comodità del divano per permetterci di disputare il match di campionato programmato da mesi.

Con un’ora di ritardo si inizia sotto un diluvio e raffiche di vento. Si accendono anche i fari perché la luminosità diminuisce. Insomma si gioca quasi in notturna! Ma ci sarà qualcuno che paga per questo imperdonabile errore? Negli anni di internet, mail, whatsapp, app non era proprio possibile prevenire questo disagio? (Eufemismo!!)

Ringrazio sinceramente per la disponibilità l’arbitro che ci ha permesso di giocare e chi, al di sopra e sotto di lui, ha sbrogliato la matassa.

Tutto è bene ciò che finisce bene, ma se i miei uomini in campo sbagliano sono giustamente sanzionati (com’è accaduto effettivamente oggi, infatti).

Ma noi siamo figli di un Dio minore, quindi….”

 

 

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