x

x

Pasquale Presutti, marsicano di Trasacco, un passato da calciatore mica male (Primavera As Roma ai tempi di Mujesan), poi la Polizia (quella vera) e il rugby incrociato a venti anni durante un campo di addestramento. Fiamme Oro e Petrarca da giocatore, Nazionale, Dogi, scudetti, una vita in Comit e da allenatore, fra le tante, le panchine di Mirano, Venezia, Monselice, Petrarca (scudetto n.12 vinto al Battaglini), Fiamme Oro e adesso i Medicei a Firenze, oltre che consigliere Fir in quota tecnici, per riportare in serie A una città che non è solo La viola?

-          Per dare soddisfazione a un pubblico e a una dirigenza che si sono dimostrate attente e vicine alle sorti della squadra. Firenze come città non ha bisogno di presentazioni, una squadra che nel nome di Firenze compete nella massima divisione nazionale… Perché no?

·         La partenza è stata delle migliori. Nelle prime due giornate di pool promozione i Medicei hanno battuto L’Aquila e l’Accademia Fir…
-          La corsa a uno dei due posti per la semifinale è a quattro: oltre a noi, accademia e L’Aquila c’è Recco, che al momento è davanti a tutti e ci precede di una lunghezza.

·         Dei liguri si diceva che si fossero indeboliti, e invece…
-          E invece hanno un pacchetto che ci sa fare e una coppia di mediani che conosce il mestiere. Villagra non lo scopro certo io, però è un fatto che riesce ancora a far girare i suoi avanti e la squadra come vuole. E sa come mettere in difficoltà gli avversari.

·         Nell’altro girone, invece?
-          Valsugana e Colorno vanno come treni, 15 punti in tre partite. Dietro c’è Verona che pare in grado di reggere il passo, il resto del lotto mi sembra leggermente meno consistente. Ma l’esito di un campionato in dieci partite dipende da molti fattori. Fortuna compresa. Bisogna vedere come ci arrivi alle ultime giornate, quelle decisive. Infortuni, cali di forma, squalifiche…

·         La partita con l’Accademia come è stata?
-          Tosta e molto equilibrata. Abbiamo vinto, ma avremmo anche potuto perdere. Bei ragazzi, quelli dell’Accademia! Talento, voglia di migliorarsi e disponibilità a lavorare duro. Davvero un bel gruppo. Certo che per noi, aver vinto su un campo dove credo saranno in pochi a fare punti… è stato un gran colpo!

·         La concorrenza per la salita in Eccellenza pare davvero ben attrezzata. Chi teme di più la sua Firenze?
-          Il mio motto è: rispetto di tutti, paura di nessuno. Se c’è qualcuno migliore di noi non ha che da dimostrarlo. A noi fornire le prove che si sbaglia e impedirglielo. Facile, in fin dei conti.

·         Ma questa serie A, com’è?
-          È un torneo migliore di quanto si dica in giro. O, almeno, di quanto alcuni sapienti – il nostro ambiente ne è pieno – amano sostenere. Ho visto giovani dotati e interessanti quanto a competenze tecniche e potenzialità. Il ritmo medio delle partite è tutt'altro che basso e l’impianto tattico delle squadre più che dignitoso. Si vede del buon rugby in serie A! E si tratta di un campionato altamente competitivo. Piacenza e Reggio, le ultime due matricole salite in Eccellenza, ne sono la dimostrazione.

·         E le sue Fiamme che finalmente sono tornate alla vittoria?
-          Dispongono di ottimi giocatori, sono allenate bene ed è mia convinzione che dispongano dei mezzi per entrare nella griglia play off. E una volta raggiunto l’obiettivo, saranno la vera mina vagante della corsa allo scudetto. Certo, hanno un paio di cosette da mettere apposto, ma il tempo c’è e la voglia di farcela non manca.

·         Segue il Sei Nazioni?
-          E come potrei non seguirlo! Ho visto l’Italia con Galles e Irlanda, sarò all’Olimpico quando arriverà la Francia.

·         Non sta andando molto bene, l’Italia di O’Shea…
-          Sono i risultati a dirlo, c’è poco da ricamare. Però…

·         Però?
-         Vedo che in giro ci sono falangi di sapienti pronti a pontificare su tutto. Molti dimenticano che l’altro ieri perdevamo con il Marocco e pareggiavamo 0-0 con il Portogallo in casa. Un po’ di sana pacatezza e senso della misura non guasterebbero.

·         Lasciamolo lavorare? O’Shea, sottinteso.
-          È il minimo, glielo dobbiamo come movimento. Sulla sua caratura professionale e sulla qualità dello staff con cui lavora nessuno, può avanzare dubbi. Il segreto…

·         Ma perché, c’è un segreto?
-          C’è. Si chiama ampia scelta. Otto piloni, 6 seconde, 5 mediani di mischia, 4 aperture… E tutti buoni per giocare ad alto livello. Di questo abbiamo bisogno e ha bisogno O’Shea. E a questo è giusto e naturale che ci pensi il movimento. Noi che lavoriamo nei club, i colleghi che si occupano di reclutamento, di prima formazione, di apprendimenti tecnici, di didattica. Tutti! Tutti noi. Insieme, per una volta. Ma insieme per davvero!

·         Ma chi lo vince il Sei Nazioni?
-          I più forti. E chi se no?

 

Risultati e classifica di Serie A Poule Promozione - Clicca sul match per tabellini e statistiche

Risultati e classifica di Serie A Poule Retrocessione - Clicca sul match per tabellini e statistiche

Foto Elena Barbini