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Nell’ultimo turno dell Premiership inglese non è passata inosservata la squalifica di due Waterboy dei Wasps. Sia Pete Atkinson, ex responsabile della performance atletica dell’Italia, che Barrow, in realtà allenatore dei trequarti delle Vespe, sono stati squalificati una settimana per comportamenti scorretti a bordocampo.

 

La questione è stata presa subito sotto esame da chi di dovere tanto che il Presidente di World Rugby Bill Beaumont ha sottolineato come sull’uso dei waterboy occorre una stretta e che il tema sarà all’ordine del giorno dell’esecutivo del prossimo mese.

 

Al momento le sole figure che non possono essere utilizzate come “waterboy” sono gli allenatori responsabili, senza andare troppo lontano ne tempo durante il recente Tour dei Lions in Sudafrica il Director Springboks Rassie Erasmus è stato visto urlare a bordo campo dispensando consigli ai suoi e, di riflesso, intimorire l’arbitro con la sua autorevole ma scomoda figura.    

 

La Gazzetta dello Sport ha dedicato uno spazio proprio sulla vicenda dell’ex preparatore azzurro Pete Atkinson che dal 2020 lavora per gli Wasps come performance director. “Nello scorso weekend, nel primo tempo della partita delle Vespe contro l’Exeter, ha protestato in campo nei confronti dell’arbitro, Wayne Barnes, per una meta degli avversari nata da una touche fatta giocare nonostante ci fosse un giocatore degli Wasps a terra, curato dai sanitari. Nella stessa partita, poi, l’allenatore dei trequarti Scott Barrow, a bordo campo come waterboy, ha rallentato un’azione degli avversari. L’Exeter aveva infatti ottenuto un calcio a favore a cinque metri dalla linea di meta, il pallone era “scappato” oltre la linea di pallone morto e Barrow, per impedire un recupero veloce, lo aveva calciato lontano”.

 

 

 

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