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E’ buona la prova degli azzurri nel secondo test match del Tour Estivo 2022. Allo stadio “Arcul de Triumf” di Bucarest, contro la Romania 17° forza del ranking e recentemente qualificata a tavolino alla Rugby World Cup dell’anno prossimo, gli Azzurri hanno faticato solo nel primo tempo. Un match tatticamente ben giocato grazie anche al rientro di una apertura di esperienza come Allan, da rivedere l’approccio alla partita che, soprattutto a causa di qualche errore individuale, non ci ha permesso di mettere sotto i rumeni dal primo minuto. Sette le mete dell’Italia con Alessandro Garbisi a segno all’esordio così come aveva fatto il fratello Paolo. Doppietta per Tommaso Menoncello che assieme a Manuel Zuliani è stato uno dei migliori in campo.

Ecco dunque le Pagelle di Romania - Italia 13-45:

 

PAGELLE:

15 Ange Capuozzo: dietro mostra sicurezza mentre palla in mano è spesso protagonista con buone iniziative. Bella la “x” con Padovani al 19’, si fa però anticipare su calcio alto al 43’. E’ comunque un giocatore che apre spazi nelle difese e che all’Italia mancava. Voto  6,5

14 Edoardo Padovani: cicca il primo calcio di spostamento, bravissimo al 19’ nell’azione che però sfuma per passaggio un pò alto a Zuliani, alla prima da capitano non si vede molto ma porta comunque a casa la sua partita. Voto  5,5

13 Tommaso Menoncello: da trequarti centro prende un buon numero di palloni spingendo sulle gambe ad ogni contatto, bella la sua azione personale al 55’. Con due mete a referto è il migliore in campo degli azzurri. Voto  7,5

12 Marco Zanon: buona linea di corsa nel primo pallone toccato da giocata in touche, cresce col passare dei minuti e si mette in evidenza prima per l’assist a Menoncello e poi per la sua meta personale. Voto  7

11 Pierre Bruno: ha gambe e, se messo in condizione, le muove davvero bene. Brucia il mediano avversario nell’1 v 1 che e serve l’assist per la meta di Alessandro Garbisi. Voto  6,5

10 Tommaso Allan: gestisce bene il gioco da apertura di esperienza quale è. Sa quando accelerare e quanto far rifiatare i suoi. Grave l’errore sul secondo calcio piazzato ma buona l’intuizione in occasione della sua meta. Bentornato! Voto  6,5

9 Alessandro Garbisi: sbaglia la prima ricezione aerea ma non si demoralizza e cresce con il passare dei minuti assieme a tutta la squadra. Ha ottimi margini di crescita e la meta all’esordio su sostegno a Bruno è il premio per la discreta prestazione generale. Voto  6

8 Toa Halafihi: è il numero 8 su cui Crowley sta facendo affidamento per potare avanti i palloni, lo fa per 40 minuti con alcune buone ripartenze. Voto  6

7 Manuel Zuliani: si presenta alla partita costringendo al tenuto a terra un rumeno, in 58 minuti si da da fare tantissimo tra placcaggi, recuperi e pulizie in ruck ottenendo un work rate di livello, è però colpevole di non aver chiuso il placcaggio su Gontineac a fine primo tempo. Fisicamente c’è e lo sente anche Ser che ha avuto la peggio uscendo in barella a causa del colpo fortuito alla testa. Prima di lasciare il campo tra gli applausi prende un altro tenuto nei nostri 22. Voto  7

6 Federico Ruzza: è l’uomo della touche azzurra, bene in attacco dove l’Italia ha solo qualche problema iniziale al lancio. In difesa è essenziale rubando una palla preziosa al minuto 65, evento che ha definitivamente allontanato ogni speranza di rimonta della Romania. Voto  7

5 Marco Fuser: l’arbitro gli fischia un paio di calci contro molto dubbi, forse sentendosi preso di mira cala in agonismo ma portando comunque a casa la sua partita senza sbavature. Voto  5,5

4 Niccolò Cannone: è tra gli avanti che portano avanti il maggior numero di palloni assicurandosi un’altra performance di livello. Assieme a Nemer e Lucchesi segna una meta da incorniciare e da far vedere e rivedere a tutti i giovani avanti nelle scuole di rugby. Voto 6,5

3 Simone Ferrari: si occupa con mestiere della scomoda prima linea rumena, non prende molti palloni ma sta tornando il Simone Ferrari di un paio di anni fa. Voto 5,5

2 Gianmarco Lucchesi: sbaglia due lanci importantissimi nei 5 metri rumeni, il primo con Ruzza libero. In mischia gestisce bene là davanti mentre in giro per il campo fa la sua solita buona partita, bravo nel due contro uno per la meta di Cannone. Voto 5,5

1 Ivan Nemer. pilone tuttofare che a un certo punto si ritrova anche terza linea. Da applausi l’azione al minuto 39: rompe un placcaggio da calcio di inizio, corre nello spazio e innesca la meta di Cannone. Voto 7

 

 

16 Giacomo Nicotera: in mischia ci mette troppo a trovare l’equilibrio, va oltre la linea con una buona linea di corsa in quella che è la sua prima meta in azzurro, nel finale di gara gli sfugge l’ovale della seconda marcatura personale. Voto 5,5

17 Cherif Traore: gli viene chiesto di fare “l’impact player” cosa che gli riesce benissimo grazie alle sue indubbie qualità fisiche. Le consegne però includono anche mantenere la disciplina cosa che non accade in un calcio di punizione un pò forzato che da il là per l’unica meta della Romania. Voto 5,5

18 Ion Neculai: secondo test per il pilone dell’Elba che si da da fare appena entrato e conclude in controllo. Trova il giusto equilibrio in spinta dopo un paio di mischie. Voto 5,5

19 David Sisi: gioca solo poco più di 10 minuti ed esce per infortunio. Sfortunato. sv

20 Michele Lamaro: ultimi 20 minuti di fuoco per il capitano azzurro chiamato a far meglio dell’ottimo Zuliani. Si da da fare, placca come suo solito e per poco gli riesce l’assist per la meta su giocata in touche dalla chiusa. Voto  6

21 Renato Giammarioli: doveva farsi perdonare la prova opaca di settimana scorsa e l’atteggiamento mostrato è quello giusto, in campo è propositivo ma manca una presa su calcio di rinvio, non perde la seconda palla su calcio fotocopia. Voto 5,5

22 Manfredi Albanese: buona intuizione di passaggio in occasione della meta di Nicotera, da un discreto ritmo di gioco nei minuti finali una volta che le maglie si sono “allargate”. Al 75’ è però colpevole di un calcio sbagliato nel box. Voto 6

23 Paolo Garbisi: prima volta da centro per il neo campione di Francia. Esperimento che non si può dire riuscito con pochi giorni di allenamento e 22 minuti di partita. Chiude senza infamia ne lode il suo 19esimo cap. Voto 6