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Nato nel 1940, da ragazzino voleva fare il fantino. Lui che era nato nella cittadina di Masterton, nella campagna neozelandese, dove in tanti si appassionano ai cavalli. Quando iniziò a crescere il fisico gli stroncò la carriera nel mondo dell'ippica: 191 cm per 95 kg... di certo non l'ideale per cavalcare un cavallo.

Così iniziò a dedicarsi al tennis e al rugby. Terza linea centro, Sir Brian Lochore indossò la maglia del Warirarapa nel 1959, e nel 1964 esordì con gli All Blacks in un test match giocato a Londra contro l'Inghilterra. Nel 1966 divenne capitano della Nuova Zelanda, che condusse alla vittoria della Bledisloe Cup, nel 1967 e 1968. Nel 1970 annunciò il suo ritiro, ma nel luglio del 1971 l'allora ct degli All Blacks, Ivan Vodanovich, lo chiamò per prendere parte alla tournèe contro i British e Irish Lions, dal momento che in terza linea la coperta era corta. A riguardo c'è il noto aneddoto: prima di lasciare casa Brian scrisse un biglietto alla moglie con su scritto "Sono a Wellington, ho un test match domani".

Dopo il ritiro iniziò la sua carriera da allenatore. Nel 1980 divenne coach del Wairarapa, e nel 1983 divenne allenatore federale. Nel 1985 divenne commissario tecnico degli All Blacks, che guidò alla vittoria della Coppa del Mondo del 1987. Quando nel 1996 il rugby passò al professinismo, per non correre il rischio di perdere numerosi talenti neozelandesi, Lochore convise questi ultimi a mettersi sotto contratto con la NZRFU. In seguito entrò a far parte dell'International Rugby Hall of Fame e del World Rugby Hall of Fame, oltre ad essere insignito dell'Ordine dell'Impero Britannico e dell'Ordine della Nuova Zelanda.

A 78 anni Lochore ha passato la palla, dopo anni di lotta contro un cancro.

 

Foto Twitter @samwalshnz