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Steve Hansen, neozelandese nato a Dunedin nel 1959, ex trequarti centro di Canterbury ed ex poliziotto di professione. Nel 1996 inizia la sua carriera da allenatore prima con Canterbury, poi con i Crusaders in Super Rugby. Nel 2002 la prima esperienza internazionale sulla panchina del Galles, poi il ritorno in Nuova Zelanda per entrare nello staff tecnico degli All Blacks (2004), dal 2012 sostituisce l’iconico Graham Henry come primo allenatore della nazionale di rugby più famosa e vincente del pianeta. Nel 2015 vince la Rugby World Cup in Inghilterra, la terza della storia neozelandese.

 

Nei suoi 7 anni alla guida gli All Blacks hanno fatto registrare una percentuale di vittorie che sfiora il 90%.

 

Nel 2012, quando sei stato nominato head coach degli All Blacks, cosa ti saresti aspettato da questa importante esperienza? Queste le sue risposte di Hansen durante una intervista di New Zealand Rugby Union.

“Ero nello staff degli All Blacks già da 5 anni, conoscevo l’atmosfera. Volevo far diventare gli All Blacks uno dei team più dominanti della storia del rugby. Per poter fare ciò era necessario ispirare i giocatori, dar loro fiducia. Come? Attraverso tanto lavoro e tanti sforzi”.

 

Cosa pensi di aver trasmesso alla squadra? Su quali principi ti sei basato?

 

Team First - La squadra prima di tutto

“I principi da me trasmessi non sono negoziabili, la squadra viene per prima, deve mostrare empatia nei confronti dei giocatori. Il mio ruolo consisteva nel fare le decisioni giuste sia per la squadra ma anche per i giocatori. Ho fatto si che tutto lo staff sia stato coinvolto in questo.”

“Ho voluto individuare diversi leader all’interno della squadra e in questo senso sono stato molto fortunato perché ho avuto grandi giocatori ma anche grandi leader.” Steve Hansen non nomina giocatori ma sappiamo si riferisca a un certo Richie McCaw, a Dan Carter e Kieran Read.

 

Game right - La partita giusta

“Arrivare alla partita preparati al 100%, senza aver tralasciato nessun aspetto, tecnico o mentale. E ovviamente giocare la partita nel modo giusto. Secondo quanto lavorato in settimana.”

 

Learning, performance, enjoyment and fun - Apprendimento, rendimento, motivazione e divertimento

“Apprendimento, rendimento, motivazione e divertimento. Quando questi tre aspetti sono allo stesso livello, quando i giocatori hanno appreso a pieno, sono pronti a esprimere le loro potenzialità e sono motivati, allora il successo è garantito”.

 

 

Cosa senti di aver realizzato in questi anni?

“Sinceramente sono le persone a dirlo, chi ha visto giocare gli All Blacks può dirlo. Secondo me siamo stati dominanti, i risultati lo confermano. Mantenere la stessa linea di pensiero, aver ben chiaro lo stesso obbiettivo, è stato fondamentale.”

 

L’ultima considerazione sul Mondiale 2019, l’ultimo con Hansen alla guida.

“Penso che abbiamo giocato un bel rugby. In Giappone all’ultimo mondiale non abbiamo ottenuto il risultato che volevamo ma abbiamo comunque espresso un buon stile di gioco. Il nostro rugby è stato di alto livello, giocato da un gruppo ben costituito, dove ogni singolo metteva al primo posto la squadra.”