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Inghilterra-Irlanda storicamente è una partita ideologica. Il Regno Unito contro gli indipendenti. Una nazione canta God Save the Queen, gli avversari sono uniti e "Standing Tall". 

Gli iralndesi vengono da un inizio di torneo piuttosto deludente con un pareggio e una sconfitta. Mentre gli inglesi sperano di segnare abbastanza punti per la terza vittoria consecutiva. 

Inizia il match di Twickenham, la mischia di casa crolla e concede una punizione dopo appena 4'. Sexton calcia fra i pali dalla distanza e porta i suoi sul 0-3. Gli inglesi sono scossi e commettono errori alla mano. Con un ottimo calcio dal box del loro mediano Ben Youngs, i padroni di casa tornano nei 22  avversari. Purtroppo per loro ed il divertimento del pubblico viene tutto vanificato da un intervento, piuttosto innecessario, del TMO che assegna una punizione agli uomini in maglia verde dalla parte opposta del campo. Qualche minuto piu avanti arrivano i primi punti inglesi. Stander, terza linea irlandese placca, non rotola, e punizione all'11'.

Dopo 20 minuti le squadre si equivalgono. L'unico punto escalamativo lo segna Billy Vunipola che con un break di venti metri. Rompe due placcaggi ma poi la sua corsa si spegne ad altrettanti metri dalla bandierina. L'azione da coraggio agli inglesi che continuano a spingere e dopo 4 fasi superano la linea col neo capitano Harrley, ma il TMO decreta il doppio movimento. No try. al 27' spunta l'ormai onnipresente Nigel Owens che interviene in qualità di guardalinee per indicare un avanti irlandese. Mischia da posizione favorevole per gli inglesi. Che però sprecano 8 fasi dopo.

Entrambe le squadre poco precise con avanti e punizioni che spezzano il gioco e lasciano spazio solamente ai punti dalla piazzola.

Il secondo tempo riprende con un cartellino giallo per Haskell per un placcaggio in ritardo. Giusta la decisione del fischietto francese. Gli irlandesi sfruttano la superiorità numerica e arriva la meta d'astuzia del mediano con la maglia numero 9 su fondo verde Conor Murray. Poco dopo si invertono le parti e grazie a un fallo di ostruzione gli inglesi calciano. Farrell fa 3/4 e il maxi schermo del tempio del rugby segna 9-10. Torna la parità numerica e cresce la fiducia inglese. Riescono finalmente a schiacciare la palla in meta con l'ala Watson dopo delle belle fasi alla mano. La posizione non è semplice e Farrell dunque sbaglia il suo secondo calcio della serata. Il secondo tempo è decisamente più vivo. O meglio gli inglesi sono "alive and kicking". Al 61' Mike Brown segna e stavolta Farrell trasforma. Il pubblico casalingo può cantare. Il vantaggio di 11 punti ammorbidisce gli inglesi che subiscono. Il neo entrato Danny Care riceve un giallo non rotolando dopo il placcaggio e di fatto termina la sua breve partita al 70'. 

 

La partita si conclude con due buone squadre che si sono affrontate a viso aperto. Un eccessivo utilizzo del TMO, che fa rumoreggiare i paganti rallenta le emozioni. Alla fine la spuntano gli inglesi che si proiettano verso il titolo per dimenticare la delusione mondiale di appena qualche mese fa.

 

Rosso Ciufoli per Rugbymeet

 

Tabellino e statistiche del match

 

Foto Elena Barbini

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