Lunedì con la pubblicazione del Protocollo di ripresa agli allenamenti in sicurezza è stato fatto il primo passo verso il ritorno alla normalità. I dettami della nota federale sono però abbastanza rigidi e non sarà facile allenarsi a distanza in uno sport come il rugby, disciplina che fa del contatto il pane quotidiano.

 

Il dettagliato protocollo per la ripresa degli allenamenti segue le linee guida governative e quelle di World Rugby puntando su igiene e distanziamento sociale. E’ vietato condividere materiale e attrezzi sul campo, con la palla ovale e scudi che potranno essere utilizzati singolarmente solo per esercizi di skills, tradotto: per allenamenti a gruppi di persone numerosi serve almeno un pallone o uno scudo/sacco da placcaggio a testa. L’alternativa sarebbe quella di sanificare il materiale prima di passarlo al compagno ma con una conseguente “perdita di tempo” tra un esercizio e l’altro. La distanza tra un atleta e l’altro dovrà essere di almeno due metri, di dieci metri quando più di un giocatore corre in scia per linee verticali.

Dopo numerose settimane di allenamenti “fai da te”, prima tra le mura domestiche e poi su argini e nei parchi, da qualche giorno si è potuti tornare ai campi di allenamento senza però utilizzare spogliatoi o palestre al chiuso come da consiglio di Fir.

 

Il protocollo non ha però soddisfatto molti club, le limitazioni - secondo i commenti arrivati a Rugbymeet - rendono molto difficoltosa la ripresa degli allenamenti.

Interviene a tal proposito il Presidente del Rugby Viadana Giulio Arletti: “il protocollo mette nero su bianco quello che stavamo già facendo. Alla fine si continua a parlare di allenamenti individuali. Senza contatto, peraltro, i ragazzi si stanno allenando più come podisti, che rugbisti”.

“Spogliatoi e palestra non vengono utilizzati - spiega Arletti dalla Gazzetta di Mantova - ma i giocatori della prima squadra possono venire al campo, ovviamente singolarmente e in turni ben definiti. La speranza è che il virus allenti la presa e che in estate si possa tornare a lavorare regolarmente”.

 

 

Consulta il Protocollo sull’allenamento