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Foto Twitter @PublicInvestmentFund
Foto Twitter @PublicInvestmentFund

Ormai acquistano di tutto e non si può tenere testa. La politica dell'Arabia Saudita, che mira a diversificare gli investimenti statali, sganciandosi sempre di più dal petrolio come unica fonte di guadagni, continua incessante.

Il rugby è stato preso di mira e sembra, secondo le parole del Telegraph, che il Fondo sovrano saudita (PIF) sia interessato al rugby inglese ed è pronto ad investire 60 milioni di sterline per l'acquisizione dei Leicester Tigers e Northampton Saints.

 

Lo sport nel mirino dei sauditi, ma perché tanti investimenti

Ci sarebbe da chiedersi il perché di questa politica così serrata, che vede il Fondo sovrano (capace di un patrimonio da 770 miliardi di dollari) investire in numerosi progetti - la città avveneristica The Line, l'expo di Riyadh nel 2030 - e sport - l'acquisto di Cristiano Ronaldo su tutti, il Rally Dakar, gli eventi WWE,  il Gp di F1 a Jedda, l'acquisto delle squadre di calcio inglesi.

E' intuitivo che l'Arabia Saudita vuole aprire le porte al mondo e presentarsi come un paese “turisticamente” attrattivo, al pari di Dubai e del Qatar. Come mai c'è da chiedersi. Non basta il petrolio? Non proprio. Per meglio dire, il petrolio non è “infinito” e prima o poi i grandi produttori (in primis i paesi arabi) dovranno fare i conti con l'esaurimento dei giacimenti. Ecco il motivo per cui i sauditi, con i grandi proventi che giungono dall'industria dei carburanti, stanno optando per un'alternativa sostenibile per l'economia del paese.