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Foto Stefano Delfrate
Foto Stefano Delfrate

Zero vittorie in 17 partite di United Rugby Championship, ad oggi. La scorsa stagione un solo successo che ha interrotto una serie record di 27 sconfitte consecutive, nell’ultima di campionato contro i Dragons. Le Zebre Parma non vincono quasi mai, forniscono sempre meno giocatori alla Nazionale Italiana (circa tre a partita nell’ultimo 6 Nazioni) e sono sottoposte a continue critiche da parte di tifosi e addetti ai lavori. Nell’ultima uscita di URC le Zebre hanno subito una sconfitta umiliante, 78-12 contro i Bulls a Johannesburg.


 

Da due anni il presidente delle Zebre è Michele Dalai, attualmente in Sudafrica assieme alla squadra per il tour di fine stagione. E’ proprio Dalai a rispondere alle critiche con un post su LinkedIn.

“In due anni ho imparato che il rugby è uno sport impietoso e che senza basi solide e certezze non esiste alcuna possibilità di mascherarsi, non esiste bluff che tenga.

Il problema ignoto ai più è che per costruire basi solide ci vogliono tempo e moltissima pazienza, per conquistare la fiducia degli imprenditori serve credibilità, che niente si improvvisa.

Il divano e i social sono posti meravigliosi, li ho frequentati anch’io, tutti hanno una ricetta e fanno bene ad averla.

La sostanza è che la crescita passa per una lunga curva di apprendimento, fatta di tante sfumature diverse.

Perdere sempre è imperdonabile? Sì, ma solo se diventa una condizione cronica.

Le Zebre non perderanno sempre, chiunque le abbia viste giocare quest’anno lo sa bene.

Ripartire da zero è difficile, la società è sana e funziona, la squadra cresce e cambierà volto.

L’entusiasmo, l’energia e il sostegno ai professionisti che si occupano di rugby e costruiscono il futuro della squadra sono l’unica ricetta che conosco, la mia”.


 

In una intervista al NDP Michele Dalai aveva così raccontato lo stato attuale della franchigia federale con base a Parma:

“I giocatori, nonostante il nostro budget sia ridotto, sono buoni. È un periodo sfortunato, ma sono convinto che nei prossimi anni il seminato frutterà molto”. 

“Noi lavoriamo tantissimo con le squadre del territorio, per noi ma anche per loro, perché questo non è un movimento verticistico che sfrutta le risorse. Noi siamo una piccola nazionale del nord ovest del nostro Paese. Dovremo estendere, ampliare lo spiccato senso di collaborazione di alcune squadre. Per me un ragazzo che gioca a Genova, Milano, Torino, Firenze, Bologna dovrebbe pensare alle Zebre come ad uno sbocco naturale della sua ambizione.  Ora è ancora un po’ lontano, ma ci stiamo arrivando. Ci stiamo lavorando”.

“Sono un sentimentale e innamorarsi di una squadra perdente è il danno peggiore che si possa fare a se stessi, perché da un lato la perdonerai sempre e dall’altro cercherai sempre di migliorarla. È quello che stiamo tentando di fare”.

 

Dalai conclude così:

“Le Zebre sono la squadra nettamente più giovane del campionato. Noi dobbiamo impegnarci per vincere magari due o tre partite entro l’anno in corso, anche perché le sfumature della sconfitta le abbiamo sperimentate tutte e tutte diverse.

L’obiettivo è vincere. Siamo arrivati per sette volte vicini a vincere contro delle portaerei. Sono squadre di alto livello che abbiamo quasi battuto. L’obiettivo è vincere qualche partita”.
 

Le Zebre questo weekend affronteranno i Lions nel 18° ed ultimo turno di United Rugby Championship.