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John Muldoon dopo Connacht v Benetton - foto URC
John Muldoon dopo Connacht v Benetton - foto URC

«Penso che inserire le squadre italiane nell'allora Celtic League è stato un enorme passo nella direzione in cui la competizione vuole andare». E ancora: «Prima era una vera lega celtica, l'arrivo degli italiani l'ha aperta e resa migliore, poi l'arrivo dei sudafricani l'ha trasformata in qualcosa di ancora differente. Giocare ai due gradi di Edimburgo e la settimana dopo ai 36 gradi di Pretoria in altitudine rende l'idea di tali cambiamenti».

IL CAMBIAMENTO - Le dichiarazioni, rilasciate in una lunga intervista, sono di John Muldoon, 41 anni, ex terza linea, recordman di presenze da giocatore nella Celtic League/URC. In tutto 254 fra il 2003 e il 2018 con la provincia irlandese del Connacht, del quale è una bandiera. Ora ci è tornato come tecnico delle touche e della maul, dopo cinque stagioni apprendistato ai Bristol Bears in Premiership inglese. Muldoon condivide la strada intrapresa dei gestori dell'Bkt Urc per renderlo sempre più internazionale, nonostante le difficoltà logiche, con squadre di 5 Paesi dentro. Una strada obbligatoria per reggere la concorrenza di Premiersh inglese e Top 14 francese. Muldoon plaude all'inglese dell'Italia nonostante le pessime figure delle Zebre (mai citate). «Da dove venivamo e dove siamo ora sono due strutture di campionato completamente diverse. Questa lega migliora costantemente di anno in anno».

IL RECORD - Muldoon sta per vedere insidiato il suo primato dal gallese Josh Turnbull, seconda-terza linea di 35 anni. Fra Scarlets (2017-14) e Cardiff (dal 2014) ha messo insieme 236 presenze e ancora gioca. Ma non è preoccupato, al contrario dice: «Ho giocato qualche battaglia contro Josh - dice Mooldon - Spero mi sorpassi e porti il record ancora più avanti. È ancora giovane e sarei felice se lo facesse». Gli mancano ancora 18 presenze per battere l'irlandese.