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Al pranzo della stampa tenutosi oggi presso Eataly Milano il Presidente Federale Alfredo Gavazzi ha parlato a tutto tondo della Rugby World Cup 2015, della situazione di Italrugby, del nuovo Director of Rugby in arrivo alla scadenza del mandato di Jacques Brunel e dello stato del rugby italiano più in generale, nonché dei programmi futuri di sviluppo per le franchigie e il movimento in genere.

Novità? La FIR si doterà di una struttura aziendale in senso stretto e anche di un’agenzia di viaggi che gestirà i viaggi dei dipendenti ma anche creerà pacchetti ad hoc per le varie competizioni.

Il nuovo allenatore? Non verrà scelto in base al "nome" ma in base alle capacità gestionali, in base alla capacità di gestire e far crescere il movimento del rugby italiano. Non sarà tanto un uomo di campo quanto un organizzatore e "gestore delle risorse".

 

Capitolo Rugby World Cup 2015

"Voto alla RWC2015 dell’Italia? 6,5, se avessimo solo dovuto valutare le 2 vittorie sarebbe stato un 6 ma il bel gioco espresso con l’Irlanda e la buona prestazione penso valga un mezzo punto in più. Avremmo potuto anche vincere ma due touche sbagliate ci sono costate 2 mete.

Mentre contro la Francia ci siamo trovati sotto 18-3 quasi senza neppure accorgerci, non giudico l’operato degli arbitri (Craig Joubert) ma abbiamo mandato un memorandum con delle clip video a Joel Jutge (responsabile World Rugby per gli arbitri), la risposta è stata che avevamo ragione l’Italia ha subito troppi calci contro.

Purtroppo in questa coppa abbiamo troppo spesso rincorso un risultato che non è arrivato e abbiamo pagato una grossa serie di infortuni.

E' stato una RWC non figlia mia ma della quale mi prendo tutte le responsabilità, ma tengo a sottolineare che il risultato del 2015 è forse meglio di quelli ottenuto in altre edizioni e soprattutto abbiamo potuto schierare qualche giovane nuovo e qualcun altro è stato messo a disposizione della nazionale.

Il risultato di questo mondiale rispecchia il valore del nostro ranking, attualmente potremmo essere dal 9° all’ 11° posto, avremmo forse potuto vincere contro l’Irlanda ma non è stato così mentre con la Francia abbiamo subito ma è lo specchio del nostro valore".

 

Capitolo Programmazione RWC 2019, e capitolo giocatori

"Da più di un mese stiamo parlando della RWC 2019, ad ora abbiamo circa 110 atleti potenziali per la nazionale, tenendo conto che una decina giocano all’estero e abbiamo solo 2 franchigie, solo una sessantina di atleti avrebbe gli sbocchi per giocare a livello di Pro12.

Qualche buon riscontro lo abbiamo avuto sino ad ora se pensiamo che la nazionale emergenti, composta da gran parte di giocatori dell’Eccellenza e da giovani ha vinto con Uruguay e Georgia e perso solo con l’Irlanda Emergenti composta da giocatori che giocano in Pro12.

Però dovremo fare un lavoro globale che passi dal migliorare la tecnica individuale, all’alimentazione ma anche la mentalità dei giocatori, ad esempio.

L’idea è quella di radunare i ragazzi emergenti una volta ogni 3 settimane/1 mese per giocare delle partite contro una squadra d’Eccellenza, i giocatori tornerebbero a disposizione dei Club il mercoledì. Il tutto per dare modo ai ragazzi di crescere e giocare assieme. Vogliamo mettere in agenda dei match internazionali degli Emergenti, 1 test a Novembre e 2 nel corso del 6 Nazioni, più il solito Torneo di Giugno.

In merito a questa proposta abbiamo ottenuto delle risposte positive dai club.

Perché parlo di programmazione? Perché ad esempio abbiamo verificato che nel futuro mancherà un giocatore delle caratteristiche di Geldenhuys in seconda linea, dovremo trovarlo attraverso la programmazione. Chi ha visto il mondiale U20 si è accorto che il Giappone aveva in squadra 4 tongani e 2 samoani, questo è esempio di programmazione".

 

Capitolo formazione allenatori e futuro Director of Rugby

"Abbiamo bisogno di formare allenatori che possano elevare il livello del rugby italiano. Gli allenatori italiani di alto livello Casellato, Cavinato, per fare dei nomi, andavano forse buttati nella mischia prima in modo che si formassero e capissero le dinamiche di gestione anche prima che arrivassero sulla soglia dei 50 anni.

Purtroppo però l’esperienza a livello federale è diversa da quella del club e lo si capisce solo facendo esperienza attiva.

Per il futuro della nazinale il nome di Conor O’Shea lo avete fatto voi della stampa. Vedremo chi sarà!

Il nuovo tecnico della nazionale dovrà essere un Director of Rugby al quale risponderà il responsabile di tutto il settore giovanile (dalle U20 alle Accademie regionali), più lo skills coach e coach dei calci che lavorerà sui particolari tecnici specifici, avevamo cercato Andrew Merthens ma ha declinato l'offerta.

Così come risponderanno a lui il coach della mischia (confermato Ciccio De Carli) e un allenatore di attacco/difesa".

 

Capitolo franchigie e Accademie

"Ovviamente abbiamo bisogno di lavorare molto per migliorare quanto fatto sino ad ora con il progetto Accademie. Il prossimo allenatore della nazionale sarà molto presente nelle franchigie per ottimizzare il lavoro di tutti. Noi purtroppo siamo arrivati in ritardo di 8/10 anni rispetto agli altri paesi del Pro12 e dobbiamo recuperare il gap indirizzando tutto il lavoro in un’unica direzione.

Quello che era un rapporto conflittuale con Benetton Rugby ora non lo è più, ma ovviamente serve del tempo anche a loro per voltare pagina e portare avanti il processo di “maturazione”.

Fra un paio di anni avremo le risorse economiche per supportare anche la terza franchigia che dovrebbe essere a Roma dove però c’è un grosso problema a livello di stadio. Nel frattempo stiamo lavorando a un programma di interscambio con la Scozia, che ha necessita come noi di far giocare di più i giocatori di un certo livello, stiamo studiando di far giocare club nostri in Scozia e viceversa".

 

Capitolo 6 Nazioni e Sergio Parisse

"Confermo che Jacques Brunel sarà l’allenatore per il prossimo 6 Nazioni cui ho chiesto di vincerlo, dovrà schierare la migliore squadra possibile.

In merito a Sergio Parisse posso dire che non posso essere certo io a dargli l’input di giocare se non se la sente, le motivazioni le deve trovare da se. Tant'è che ha giocato contro l’Irlanda perché se la sentiva, ma non ha giocato contro la Romania perché non aveva le giuste motivazioni sia fisiche che mentali.

E’ un grandissimo trascinatore e un leader in campo, andrà aiutato affinchè possa giocare il più possibile con la nazionale. Ora lasciamo finire la RWC e poi ne discuteremo".

 

Capitolo economico, FIR azienda, nuova sede ed agenzia di viaggio

"Il mio sforzo massimo è quello di far diventare la FIR come un’azienda, ho passato i primi anni a studiarne e ottimizzarne il funzionamento per poi modificarne la struttura. Ora l’input è quello di creare dei centri di costo i cui responsabili rispondano del loro budget e del loro operato.

La FIR dovrà avere una figura di un responsabile commerciale e di un direttore generale, le figure sono state individuate, ma per correttezza non intendo attuare alcuna scelta fino ad un’eventuale rielezione.

A breve in ottobre avremo il dettaglio delle entrate da IRB (6 o 7,5 milioni di sterline), arriveranno sicuramente più risorse dal 6 Nazioni a seguito dell’accordo stretto con BBC e ITV per i diritti TV nonchè dalla vendita dei diritti tv dei test match della nazionale italiana all’estero a B4 (circa 1,4 milioni di euro). Altre fonti d’introito deriveranno dall’agenzia viaggi che gestirà tutti gli spostamenti “interni” della FIR e che produrrà pacchetti di viaggio ad hoc per i tifosi e gli appassionati. Questa sarà un’importante fonte di sviluppo.

L’ultima precisazione è in merito alla nuova sede che a conto economico dovrebbe impattare con un -70.000 euro per i primi due anni ed essere a costo 0 nei successivi 20, il trasloco dovrebbe avvenire in primavera".

 

Capitolo Mauro Bergamasco

"Jacques Brunel penso abbia sofferto molto a lasciare fuori Mauro . Sotto il profilo emozionale io avrei ragionato più da rugbysta e avrei portato Mauro contro la Romania, sotto quello razionale non discuto la scelta di Brunel, aveva bisogno di una seconda linea, non vedeva Francesco Minto come seconda, e aveva anche bisogno di una cover come terza centro al posto di Zanni eventualmente".

 

Capitolo donne e Seven

"C’è la volontà di lavorare su entrambi i campi data anche dall’estrema attenzione che la stessa World Rugby sta portando. Nello specifico intendiamo lavorare sui ragazzi dai 18 anni per quanto riguarda il rafforzamento dell’attività 7".

 

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