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La consigliera della Federazione Italiana Rugby, Erika Morri, ha parlato con World Rugby del suo rapporto con questo sport e di come possa essere utile nella vita di una persona. 

L’ex giocatrice, che ha rappresentato le Azzurre in due Rugby World Cup, spera di poter portare il nostro sport nelle scuole con più frequenza. Il suo obiettivo è quello di far appassionare a questa disciplina sportiva tanti ragazzi per sviluppare in loro la passione che solo il rugby è in grado di dare. Tramite il suo progetto “Quando io valgo, tu vali” avrebbe potuto coinvolgere 12.000 ragazzi e ragazze italiane, ma purtroppo è stato fermato dal Covid. 

La testimonianza di voler portare avanti questa idea viene riportata dal sito di World Rugby, l’idea è quella di seguire il modello del Regno Unito: “Nella UK si gioca a rugby a scuola, tutti giocano a rugby. Non voglio sentire che il rugby abbia la percezione che sia solo uno sport. Sto lavorando per far capire alle scuole che siamo davvero un valido strumento di socializzazione. Ho cambiato la concezione iniziale convincendo le persone non sia solo uno sport. È una cultura vera e propria che educa i bambini a relazionarsi in un buon modo gli uni con gli altri".

Dopo aver disputato due RWC femminili ha capito che sviluppare il movimento al femminile sarebbe stato molto più complicato rispetto a quello maschile, ma non si sarebbe mai aspettata neanche di entrare a fare parte della Federazione dunque chissà. La strada è molto lunga ma pare abbia intenzione di percorrerla prefissandosi grandi obiettivi: “È solo una sensazione e una grande visione, ma giusto provarci perché il futuro potrebbe rivelarci grandi scenari, stiamo spingendo entrambi nella stessa direzione. È molto complicato visto che i presidenti dei club ad oggi sono tutti uomini. L’unico modo per avere l’opportunità di far alzare l’asticella del movimento è convincerli che la forza del club è essere tutti uniti e andare avanti con più coesione. Quindi noi cercheremo di lavorare per questo, sul marketing per far capire alla Federazione l’importanza del marchio femminile”.

L’ex giocatrice è sicuramente soddisfatta del lavoro svolto fino ad ora, ricordiamo che le Azzurre sono arrivate seconde nel Sei Nazioni 2019, ma vuole ricaricare la dose cercando di rendere il campionato maggiore semiprofessionistico entro il 2025. 

Lo conferma:”Bisogna avere il coraggio di cambiare rotta, cercare di fare qualcosa di nuovo per migliorare ancora. Per le elezioni ho un gruppo forte dietro di me che mi spinge perché credono in queste idee innovative, non ci resta che aspettare.”