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Me ne aveva parlato poco prima di Natale un amico che abita poco oltre il confine di Ventimiglia, oggi finalmente sono riuscito a vederlo per intero. In Francia è uscito nelle sale nell'ottobre 2016, con un discreto accreditamento di qualità derivante dalla bella figura rimediata a Cannes, dove è stato presentato nello stesso anno,  inserito nella Quinzaine del realisateurs, e per via di un premio ottenuto al festival del cinema di Angouleme. Il titolo è Mercenaire, narra la storia, meglio: l'odissea, di Soane, un giovane pilone nativo della Nuova Caledonia che si ribella all'autorità del padre per lasciare l'isola dove è nato e andare a giocare a rugby in Francia. In pratica, per lui: l'altro capo del mondo.
L'esperienza che vive, narrata con un nitore e una crudezza che spesso lasciano interdetto lo spettatore, lo porta a diventare uomo e a  operare scelte fondamentali per il suo futuro. Dentro un universo, quello del rugby, in questo caso individuato come spunto narrativo niente affatto banale, dove risulta impossibile emergere senza accettare compromessi. Gli interpreti hanno nomi che a noi spettatori italiani probabilmente non dicono nulla: Toki Pilioko (Soane), Iliana Zabeth, Mikaele Tuugahala, Laurent Pakihivatau, Petelo Sealeu. Il regista si chiama Sacha Wolff. Il film dura 103', e nella versione italiana doppiata dal francese, i dialoghi in lingua originale (Soane è nativo di Wallis-et-Futuna) sono sottotitolati. Per chi mastica un po' di francese scritto (basta quello scolastico di chi ha finito le scuole medie prima del 1990, ve lo assicuro). 

Cercatelo nella vostra città, ne vale la pena. Si attendono recensioni.