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Male Italia. Gli Azzurri fanno due passi indietro rispetto al match perso con gli All Blacks. Le aspettative che precedevano il test match con l'Argentina si sono dissolte in fretta sotto i colpi precisi e inesorabili dei Pumas, che hanno infierito ogni volta che ne hanno avuto l'occasione.

Senza strafare, in modo quasi scolastico, divorandoci sul punto d'incontro e in rimessa laterale, sfruttando regolarmente i missmatch e le nostre incertezze sui palloni alti, punendo ogni errore difensivo e respingendo regolarmente indietro i nostri portatori di palla, salvo rare eccezioni.

 

Ci sono stati momenti positivi sabato a Treviso, va concesso. Un po' per la tenuta in mischia nel primo tempo – evaporata nel secondo – un po' per il ritmo trovato per un breve periodo dopo la meta di Varney, l'Italia di Crowley ha provato ad alzare la testa ma a frenare questa voglia di riscatto ci ha pensato il più delle volte da sola, in modo autolesionistico. Tra palloni gettati alle ortiche con passaggi imprecisi a quelli persi a contatto, dalle sfide aeree che ci hanno visto quasi sempre soccombere agli off load forzati in momenti in cui bisognava solo abbassare l'elmetto e continuare a martellare. Alle palle vaganti, regolarmente recuperate dai Pumas.

 

Inutile girarci intorno, è stata una delusione per tutti. In primis crediamo per gli Azzurri e per lo staff tecnico, che dovranno metabolizzare in fretta il pessimo risultato e l'ancora più vacillante prestazione. Non tanto per l'ultimo confronto di questi test match novembrini, contro l'Uruguay a Parma, ma in vista del prossimo Sei Nazioni, in cui l'Italia affronterà Nazionali che attualmente – almeno guardando agli ultimi risultati di Inghilterra e Irlanda, rispetto a cui la Francia non è da meno - sono sullo stesso piano dei giganti dell'Emisfero Sud.

 

Le pagelle:

 

Minozzi. Partita da dimenticare, messo in difficoltà subito da Boffelli sui calci alti finisce vittima della pressione argentina per tutto il match. 4,5

Padovani. Un primo tempo discreto, in cui calcia bene e difende il pallone quando chiamato in causa, seguito da un netto calo anche nell'uso del piede.  5

Brex. In avvio partita è il più reattivo dell'Italia, forzando un tenuto e intercettando un off load in difesa su azione pericolosa. E' tra i pochi a salvarsi in difesa, sfiorando la sufficienza. 5/6

Morisi. Generoso in difesa viene cercato spesso come ball carrier, anche su giocate da mischia e rimessa laterale, ma s'infrange sempre contro una muraglia. Cala nella ripresa. 5

Ioane. A parte una ripartenza e un paio di placcaggi duri fa una partita incolore, tra palloni stoppati, errori in difesa e il mancato tuffo sul pallone che avrebbe potuto evitare la seconda meta.  4,5

Garbisi. Due errori gravi nel primo quarto di gara ci costano contropiedi e meta. Cerca di dare una scossa nel secondo tempo ma la buona vena si esaurisce in fretta. 5

Varney. Molto impreciso nel primo tempo, non riesce mai ad alzare il ritmo. Si riscatta in parte con una meta da gatto e provando a esplorare gli spazi attorno alle ruck. 5

Licata. Gioca con generosità ma finisce regolarmente tra gli artigli dei Pumas, che gli forzano troppe volte il tenuto. I suoi sostegni sono spesso in ritardo ma la ball presentation è inadeguata. 4

Lamaro. Qualche bella salita difensiva e la solita ruvidezza a contatto. Per il resto finisce anche lui per affondare insieme a un'Italia troppo fragile per essere vera. 5

Negri. Tra i più imprecisi e fallosi nella prima parte di gara, ha un guizzo d'orgoglio nella ripresa innescando la meta di Varney a suon di placcaggi rotti. 5

Cannone. Prova nettamente insufficiente, costellata di errori nella gestione della palla e da dimenticare in rimessa laterale. Rimane un grande combattente, in attesa di giornate migliori. 4

Sisi. Forse il più positivo degli avanti, fisicamente è tra i pochi a reggere il confronto sul campo con gli argentini. Lotta anche in rimessa laterale e nei drive. 5,5

Riccioni. Il voto è anche d'incoraggiamento, sapendo quanto duri saranno i prossimi mesi per il nostro pilone destro, uscito per infortunio. Ma se lo guadagna sui punti d'incontro e in mischia. 6

Lucchesi. Sbaglia i primi tre lanci in rimessa laterale, mandando in crisi una parte cruciale del piano di gioco. Reagisce nel secondo tempo, in cui caccia bene un pallone in ruck. 4,5

Nemer. Si vede che per lui, nato in Argentina, è la partita della vita. Specialmente nel primo tempo ci mette anima, cuore e tanta fisicità. Cala a lungo andare, peccando anche in disciplina. 5,5

 

Fischetti. Il più positivo dei tre cambi in prima linea, tiene discretamente sul suo lato di spinta ma paga comunque il calo generale insieme ai compagni di reparto. 5 +

Bigi. Non riesce a ripetere la buona prestazione dell'Olimpico, fatica sia in mischia sia in touche. 5

Ceccarelli. Paga dazio più volte in spinta, minando la stabilità della mischia azzurra. Poco reattivo in difesa. 4

Fuser. Una delle poche note positive del match di Monigo. Stoppa palloni, placca ad avanzare, recupera anche un pallone in uscita da ruck. Ci ha messo la faccia e merita la sufficienza. 6

Ruzza. Per come era entrato, vincendo le touche ed esibendosi in ricicli da applausi, avrebbe meritato un voto più alto. Nel finale però spreca un pallone importante e perde consistenza. 5,5

Pettinelli. Si dimostra reattivo e potente in spinta sulla gambe, guadagnando metri un paio di volte. Da rivedere certamente ma l'approccio è stato buono. 5/6

Mori. Protegge bene palla in avanzamento e nelle ruck mentre in difesa, pur placcando a dovere, finisce per trovarsi spesso in ritardo o in inferiorità. 5,5

 

 

 

I test match 2021 della Nazionale Italiana Rugby:

Italia v Nuova Zelanda 9-47

Italia v Argentina 16-37

Italia v Uruguay – 20.11.21 – ore 14 – Parma, Stadio Lanfranchi – diretta Sky Sport e TV8

 

 

Foto Alfio Guarise

 

 

 

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