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Eddie Jones
Eddie Jones

In una recente intervista il coach dell'Australia, Eddie Jones, guru del rugby mondiale nonché per sette anni ct dell'Inghilterra, ha dichiarato che a novembre avrebbe lasciato la panchina australiana, indipendentemente dal risultato.

"Sto solo allenando per questa Coppa del Mondo. Ho firmato un contratto, ma ho commesso lo stesso errore in passato, quando restai troppo a lungo con una squadra. Quindi, se vinciamo la Coppa del Mondo, me ne vado. Se perdiamo la Coppa del Mondo me ne vado ugualmente."

Una dichiarazione shock, che in pochi si sarebbero aspettati. Non a caso il Rugby Australia ha subito risposto alle parole di Jones, ricordando che l'allenatore ha un contratto fino al 2027. Il che significa che davanti per il coach della Tasmania ci sono due belle Rugby World Cup da disputare.

Frecciatina? Provocazione? Chi lo sa, al momento nulla è chiaro. Forse qualche delucidazione potrebbe arrivare dalla Giteau Law, che Eddie Jones non ha potuto non criticare:

"Loro [Rugby Australia] avevano una regola chiamata Giteau Law che prevedeva che si potessero avere solo tre giocatori al di fuori dell'Australia con 30 presenze"

"Non ci sono stati cambiamenti normativi, ma sono sicuro che otterremo una risposta positiva per convocare più giocatori. Perché abbiamo [Will] Skelton, che è probabilmente il miglior seconda linea destra. Richie Arnold al Tolosa, che è un giocatore fantastico nel Top 14. Quade Cooper, [Samu] Kerevi, [Marika] Koroibete, non possiamo snobbare questi giocatori".

Insomma sembra che Jones i problemi ce li abbia con la “coperta corta”. Le regole australiane, che privilegiano il contratto centralizzato, limitano il bacino di selezione e il coach sarebbe costretto a scegliere tra i giocatori del Super Rugby, escludendo molti campioni del Premiership e del Top14, ritenuti più competitivi.

Jones non è un tipo che ama negoziare, lo sappiamo. Le minacce di dimissioni saranno un modo per smuovere la Federazione? Staremo a vedere.