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The "Sea of Blue" (così denominati i supporters dei Warathas) attende con trepidazione, si prevede un pubblico record all'Olympic Stadium di Sydney dove è stata spostata la finalissima. Waratahs e Crusaders si incontreranno per la prima volta in questa stagione, il record degli scontri diretti è favorevole ai Saders che hanno vinto tutte le ultime volte compresa la finale del 2008. Il record negativo dei padroni di casa è controbilanciato dall'ottima stagione 2014 nella quale i Tahs hanno le migliori statistiche in quasi tutti i campi e sopratutto hanno un record casalingo immacolato.

Le due volte precedenti che si sono incontrate in finale hanno sempre avuto ragione gli uomini di Blackadder ma questa volta si gioca in Australia e l' "home advantage" sarà tutto a favore dei ragazzi di Cheika che in questa stagione hanno espresso il rugby migliore sia in fase offensiva che in fase difensiva, come può ben testimoniare la semifinale vinta contro i Brumbies.

Per i Waratahs sarà fondamentale disinnescare l'estro di Dan Carter che gioca da primo centro e come secondo playmaker offensivo, immaginiamo che Michael Hooper, assieme alla coppia  Beale-Cooper, venga lanciato in caccia di DC a mettere pressione e rallentare la trasmissione nell'asse Slade, Carter, Crotty in modo da limitare i pericoli dei palloni che potrebbero arrivare in mano al gigante Nemani Nadolo.

Al contrario i Crusaders vorranno mettere pressione sui primi 5 uomini Tahs in modo da togliere munizioni per il reparto arretrato e complicare anche il compito al ball carrier Wycliff Palu. Come al solito sarà fondamentale la battaglia in prima linea, dove probabilmente non c'è un chiaro favorito, e in touche dove invece Whitelock e Bird potrebbero mettere in crisi lo schieramento avversario. Gli uomini in blu si giocheranno gran parte del match nel breakdown, particolare nel quale possono contare su degli specialisti in assoluto come Potgieter, Palu, Hooper e Kepu....insomma Todd, McCaw e Read avranno un bel da fare, ma stiamo parlando del reparto di terza linea forse più forse in assoluto. Abbiamo ancora in mente la prestazione stratosferica di Richie da openside contro gli Sharks.

Se Bernard Foley dovesse confermare lo stato di grazia che lo ha accompagnato nel corso di tutta la stagione dovrebbero essere i Waratahs ad alzare il trofeo, pertanto contro ogni pronostico e la statistica diamo i Tahs vincenti di 4 punti.

 

Waratahs: 15 Israel Folau, 14 Alofa Alofa, 13 Adam Ashley-Cooper, 12 Kurtley Beale, 11 Rob Horne, 10 Bernard Foley, 9 Nick Phipps, 8 Wycliff Palu, 7 Michael Hooper (c), 6 Stephen Hoiles, 5 Jacques Potgieter, 4 Kane Douglas, 3 Sekope Kepu, 2 Tatafu Polota-Nau, 1 Benn Robinson.
A disposizione: 16 Tola Latu, 17 Paddy Ryan, 18 Jeremy Tilse, 19 Will Skelton, 20 Mitch Chapman, 21 Pat McCutcheon, 22 Brendan McKibbon, 23 Matt Carraro, 24 Taqele Naiyaravoro, 25 Peter Betham (two to be omitted).

 

Crusaders: 15 Israel Dagg, 14 Kieron Fonotia, 13 Ryan Crotty, 12 Dan Carter, 11 Nemani Nadolo, 10 Colin Slade, 9 Andy Ellis, 8 Kieran Read (c), 7 Matt Todd, 6 Richie McCaw, 5 Sam Whitelock, 4 Dominic Bird, 3 Owen Franks, 2 Corey Flynn, 1 Wyatt Crockett.
A disposizione: 16 Ben Funnell, 17 Joe Moody, 18 Nepo Laulala, 19 Jimmy Tupou, 20 Jordan Taufau, 21 Willi Heinz, 22 Tom Taylor, 23 Johnny McNicholl.

 

Sabato 2 agosto ore 11.40
Olympic Stadium, Sydney
Arbitro: Craig Joubert (Sud Africa)
Assistenti: Steve Walsh (Australia), James Leckie (Australia)
TMO: George Ayoub (Australia)

 

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