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Partita in tre fasi al Millennium di Cardiff, tra due squadre ancora in corsa per il titolo del 6 Nazioni. Il Galles spera di fare lo sgambetto ai cugini celtici, l’Irlanda insegue ancora il sogno del Grande Slam. La temperatura è assai rigida per marzo, nonostante il grigio il pomeriggio non prometta pioggia. Così il tetto rimane aperto. Entrambe le compagini mostrano una difesa attenta e molto alta, logico aspettarsi una battaglia al piede tra le due aperture.

DRAGONI AL TOP
La prima fase dura appena un quarto d’ora, tutto all’insegna del Galles o, più precisamente, di Halfpenny. L’estremo in forma strepitosa si mette in mostra per i suoi inserimenti nelle fasi offensive, i suoi passaggi astuti, i suoi tuffi a recuperare palle perse. Ma soprattutto domina lo spazio areo con in suoi up and under: l’ovale sembra rimanere sospeso fino a quando non arriva una casacca rossa a prelevarlo, di solito Halfpenny stesso. Gli avanti gallesi danno il loro contributo, dominando la battaglia terrestre, pressando la difesa irlandese in ruck dopo ruck, e forzandola al fallo.
Questi ne commettono ben 4 nei primi 12 minuti, tutti calciabili e tutti trasformati da Halfpenny. 12 punti senza risposta in 12 minuti, a questo punto è lecito aspettarsi una sonora legnata per gli irlandesi. L’avesse l’Italia un Halfpenny così.
Poi succede che forse il Galles si sente un pago (improbabile), o forse inizia a risentire l’acidità accumulata nei muscoli dopo quella partenza al fulmicotone. Fatto sta che i calci alla conquista territoriale non hanno più la stessa millimetrica precisione, le ruck sono meno feroci, e comunque l’Irlanda ha preso le contromisure. I tre quarti irlandesi leggono meglio le mosse avversarie, anche se l’apertura Sexton, grande dominatore dell’Inghilterra due settimane prima, rimane a lungo in ombra, ed alla fine verrà sostituito. Proprio quando il Galles sembra prendere il volo, Sexton riesce ad aggiustare il tiro, per alcuni minuti addirittura sembra suonar la carica dei suoi. Ma la reazione irlandese è di poca durata, due piazzati che comunque permettono a Sexton ed ai suoi di dimezzare il deficit.
E qui inizia la seconda fase della partita. Col Galles che gioco forza riprende fiato, gli irlandesi cercano di orchestrare un gioco d’attacco ma sembrano impacciati, spesso si imbrigliano da soli. Ancora nel primo tempo, gli avanti perdono due touches di fila. Il Galles ci mette del suo, non commette falli nei primi 14 minuti ma poi si fa penalizzare almeno 8 volte fino alla pausa. La partita tedia per i troppi errori commessi da entrambi le parti, le difese annullano ogni velleità offensiva. Il Galles trova un altro piazzato con Halfpenny ed un drop strepitoso con Biggar, l’Irlanda due piazzati con Sexton, per un parziale di 15-9 al riposo. Gli unici due eventi degni di nota che rimangono nel primo tempo sono l’infortunio al pilone gallese Samson Lee, rimasto a terra, e il giallo a Sam Warburton, proprio nel giorno in cui raggiungeva il record assoluto di caps da capitano del Galles (34).

VERDI & ERRORI
Il secondo tempo inizia sulla stessa falsariga. Troppi gli unforced errors, che compromettono la qualità del gioco. Fino al quarto d’ora succede poco o niente di notevole, poi arriva la svolta. Ironicamente, è proprio l’Irlanda a spronare la carica dei padroni di casa. I verdi si lanciano all’attacco, dominano possesso e territorio e a testa bassa conquistano fase dopo fase. Ma la difesa gallese non soccombe, anzi, e più volte riesce a far indietreggiare la muraglia verde. Dopo 32 fasi senza toccare palla, il Galles concede un fallo. Dalla touche, l’Irlanda riparte spedita e di nuovo a testa bassa. Questa volta riesce a combinare 13 fasi consecutive, prima di commettere fallo nelle 22 avversarie. Quando l’arbitro segnala il penalty liberatorio dopo quel lungo assedio, lo stadio esplode. Se tenevano chiuso il tetto, lo avrebbero tirato giù. Un boato del genere per un’azione difensiva rende l’idea di quanto fosse poco divertente la partita fino a quel punto.
Ed è proprio quel boato a dare le ali ai trequarti gallesi, a dare un volto più spettacolare all’incontro nella sua ultima fase. Prima è il secondo centro Jonathan Davies ad involarsi, lanciato da un bel passaggio di Biggar. Davies però pecca d’ingordigia, non apre all’ala e l’azione sembra sfumare. Gli avanti gallesi hanno il merito di crederci sempre, rubano touche e dall’azione seguente il centro Scott Williams, appena subentrato a Jamie Roberts, s’invola in meta. Halfpenny commette uno dei suoi pochissimi errori della giornata e non trasforma, lasciando così uno spiraglio agli ospiti. I quali decidono di buttare tutto in avanti, conquistano alcune penalità ma decidono di andare in touche, alla ricerca della meta. La quale infine arriva, nella forma di meta tecnica: da una touche parte un carrettino travolgente che va oltre la linea di meta, l’ovale non viene schiacciato ma la difesa gallese commette fallo facendo crollare la maul. Con la facile trasformazione, quando mancano dodici minuti al fischio finale, il punteggio è di 20-16. Poco dopo, ancora Halfpenny piazza tra i pali. L'Irlanda a questo punto può ambire solo al pareggio. A due minuti dalla fine si becca un giallo anche Jonathan Davies. Due minuti vissuti in ansia da tutti gli spettatori, ma lo score non cambierà più, 23-16 il finale. Lo scarto troppo piccolo per il Galles, forse troppo grande per l'Irlanda: per la classifica finale, peserà la differenza punti e questa rilancia l'Inghilterra.

In conferenza stampa, Warren Gatland ammette che ‘entrambe le squadre oggi potevano vincere’, mentre Joe Schmidt rimpiange quei primi 15 minuti: ‘Ci siamo fatti mettere sotto, poi non ci siamo più ripresi. E in questo torneo non ha senso guardare alla differenza punti, prima dobbiamo vincerla la partita.' Come a dire: siamo tutti vicini l'un l'altro.

 

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Tabellino: 2' cp Halfpenny (3-0), 7' cp Halfpenny (6-0), 11' cp Halfpenny (9-0), 13' cp Halfpenny (12-0), 17' cp Sexton (12-3), 29' cp Sexton (12-6), 34' drop Biggar (15-6), 36' cp Sexton (15-9)  Primo tempo 15-9  62' meta Scott Williams (20-9), 69' meta tecnica Irlanda tr Sexton (20-16), 75' cp Halfpenny (23-16)

Man of the match: Sam Warburton (Galles)

Calciatori

Galles: Halfpenny cp 4/4 tr 0/1 Biggar drop 1/1

Irlanda: Sexton cp 3/4 tr 1/1

Cartellini: 7' giallo Warburton (G), 78' giallo Davies (G)

Galles: 15 Leigh Halfpenny, 14 George North, 13 Jonathan Davies, 12 Jamie Roberts, 11 Liam Williams, 10 Dan Biggar, 9 Rhys Webb, 8 Taulupe Faletau, 7 Sam Warburton (c), 6 Dan Lydiate, 5 Alun-Wyn Jones, 4 Luke Charteris, 3 Samson Lee, 2 Scott Baldwin, 1 Gethin Jenkins.

Panchina: 16 Richard Hibbard, 17 Rob Evans, 18 Aaron Jarvis, 19 Jake Ball, 20 Justin Tipuric, 21 Mike Phillips, 22 Rhys Priestland, 23 Scott Williams.

Irlanda: 15 Rob Kearney, 14 Tommy Bowe, 13 Jared Payne, 12 Robbie Henshaw, 11 Simon Zebo, 10 Jonathan Sexton, 9 Conor Murray, 8 Jamie Heaslip, 7 Sean O'Brien, 6 Peter O'Mahony, 5 Paul O'Connell (c), 4 Devin Toner, 3 Mike Ross, 2 Rory Best, 1 Jack McGrath.

Panchina: 16 Sean Cronin, 17 Cian Healy, 18 Martin Moore, 19 Iain Henderson, 20 Jordi Murphy, 21 Eoin Reddan, 22 Ian Madigan, 23 Felix Jones.

 

Arbitro: Wayne Barnes (Inghilterra)

Assistenti: Pascal Gaüzère (Francia), Federico Anselmi (Argentina)

TMO: Graham Hughes

 

Risultati e classifica del 6 Nazioni

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