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Un weekend di sport e divertimento doveva essere e così è stato per l’Under18 del rugby Reggio che ha ospitato i giovani dell’Ayr Club Glasgow. La formazione scozzese legata ai Glasgow Warriors ha portato una ventata di amicizia e bel rugby prima nella tana dei Diavoli in via Assalini e poi a Moletolo per il primo “Valorugby Test Match” centrando a pieno il programma come l’obiettivo della due giorni di gemellaggio: offrire agli atleti di entrambe le formazioni un’occasione di crescita culturale e sportiva concreta e divertente in pieno stile Valorugby, il progetto che lega il club rossonero alle aziende del territorio, Elettric 80 e Bema, per la formazione dei giovani.

Tutto è iniziato sabato sera con la cena nella club house del campo di via Assalini dove sono state offerte agli scozzesi le specialità reggiane e una serata di vera festa. Domenica mattina alle 12.30 poi ci si è ritrovati a Moletolo per il confronto sul campo terminato 15-19 per l’Ayr Club Glasgow. Tre sono state le mete per entrambe le formazioni ma solo gli avversari hanno saputo trasformare di più, mettendo a frutto tutta la preparazione di chi vive il rugby come pratica scolastica quotidiana. Ciò che invece è andato di pari passo in entrambi gli schieramenti è stato l’entusiasmo in una cornice di grande spettacolo a partire dal suono iniziale delle cornamuse e dallo scambio di gagliardetti e magliette griffate Valorugby. La cerimonia di assegnazione della prima coppa “Valorugby Test Match” è avvenuta poi durante il primo tempo della gara tra le Zebre e la prima squadra dei Glasgow Warriors per mano del presidente del Comitato Regionale Emilia Romagna Rugby Mario Spotti. Il premio di man of the match è invece andato al Diavolo Vincenzo Pace, che insieme ai compagni ha disputato un’ottima gara con pochi errori e tanti spunti interessanti per la gioia degli allenatori Luca Manghi, Gianluca Guareschi e William Waki.

L’evento non è che una delle iniziative inserite nel progetto Valorugby, in cui sport e impresa lavorano in sinergia per creare occasioni di incontro e conoscenza, gettando un ponte tra gli anni della scuola e il mondo del lavoro come tra i giovani Diavoli e altre esperienze di rugby e di vita anche all’estero.  Impegno, sacrificio, gioco di squadra e perché no divertimento nello svolgere bene il proprio compito, sono valori che non conoscono confini territoriali né di ambito. 

 

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