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Un’Italia sperimentale, con due esordienti assoluti, ha fatto ben sperare nella tana di un Irlanda priva di tante stelle ma capace di mettere al sicuro il risultato già ad inizio secondo tempo, prima di chiudere ogni varco sfoggiando una difesa granitica ed un gioco al piede chirurgico. Il primo dei Test Match d’avvicinamento alla Coppa del Mondo 2019 si è giocato su ritmi piuttosto bassi, circostanza che ha sicuramente agevolato il compito difensivo degli Azzurri. Va sottolineato comunque che Budd (capitano per la prima volta) e compagni hanno dimostrato idee chiare e spirito battagliero nel primo quarto di gara, andando in vantaggio due volte con la meta in percussione di Mbandà, dopo bell’avanzamento di Tuivaiti, e con il guizzo di Canna che ha sfruttato al meglio l’assist al piede di Bisegni. A lungo andare sono emerse le solite debolezze dell’Italrugby nell’impostazione del gioco contro una difesa di qualità e un generale calo di condizione, che hanno impedito agli Azzurri di rendersi nuovamente pericolosi e di rifarsi sotto nel punteggio, nonostante una mischia finalmente incisiva (al contrario del primo tempo). La prova generale insomma è sufficiente e il passivo di 29-10 con l’Irlanda quasi accettabile, ma la strada per avvicinarsi al livello delle nazionali che ci precedono nel ranking mondiale resta ovviamente tutta in salita.

 

I Voti.

Minozzi: Era un rientro atteso, anche se tutti si aspettavano di vederlo entrare nella ripresa. Per l’infortunio nel riscaldamento a Zanon invece il nuovo acquisto dei Wasps è sceso in campo titolare giocando i primi 40 minuti da estremo. Buona la prova difensiva, con un recupero palla fenomenale a ridosso della linea di meta su calcio lungo degli irlandesi, e qualche spunto pepato anche in attacco, dove però ha avuto poche occasioni per mettersi in mostra. Voto 6.5

Esposito: Gioca un match intenso, con la solita fisicità al placcaggio e senza eccessive sbavature. In attacco viene cercato poco, qualche volta però non ha il tempismo giusto nei sostegni. In ogni caso una prestazione sufficiente. Voto 6

Benvenuti. Il migliore degli Azzurri senz’ombra di dubbio. Contro una signora squadra interpreta alla grande un ruolo, quello di secondo centro, in cui ci sarà da sgomitare per un posto da titolare ai mondiali. Sempre positivo e avanzante palla in mano, trova uno splendido buco al largo dando il là alla seconda meta italiana. In percussione e nei placcaggi risulta sempre solido, riuscendo perfino a rubare palloni a terra. Negativo al test per la concussion, riprende da dove aveva interrotto fino all’ottantesimo. Voto 7.5

Bisegni. Agli archivi resterà il suo bel calcetto a seguire che ha propiziato la meta di Canna: un gesto tecnico apprezzabile frutto di una scelta di gioco ottimale. Pur senza brillare ha fatto vedere di essere un giocatore duttile e pronto a giocarsi un posto per il Giappone. Voto 6.5

Padovani. Fra i trequarti è quello che paga maggiormente dazio, probabilmente anche per il dirottamento forzato all’ala dovuto all’infortunio di Zanon. Subisce particolarmente il gioco al piede degli irlandesi, che hanno insistito a lungo con traiettorie a scavalcare nella sua zona più volte recuperate dagli uomini in maglia verde. Voto 5

Canna. Prova a corrente alternata per il nostro regista, che inizialmente organizza bene il movimento collettivo ma nel corso del match prende anche diverse decisioni poco fruttuose, faticando a trovare il bandolo nella matassa nel secondo tempo. Da rivedere assolutamente sui calci di trasformazione, merita l’applauso per essere partito sul filo del fuorigioco in occasione della meta su calcetto di Bisegni. Voto 5.5

Palazzani. Si mette in luce quando la squadra prende l’abbrivio, con la solita capacità di assistere il lavoro di penetrazione degli avanti, fatica un po’ di più ad incidere sul gioco lento. Nel complesso una partita regolare, senza particolari picchi né sbavature. Voto 6

Tuivaiti. Oltre all’incornata verso la linea di meta che ha portato alla meta di Mbandà, l’isolano degli Azzurri ha sicuramente impressionato per la voglia di andarsi a prendere gli avversari nel loro campo. Nei cinquanta minuti in campo Tuivaiti ha distribuito tanti placcaggi d’incontro e fatto saggiare il suo punch da terza centro a più di un avversario. Giocando in questo modo può diventare un alternativa credibile. Voto 6.5

Licata. L’impegno e la capacità di stare in campo tutta la partita sono indiscutibili da parte sua ma probabilmente deve ancora raggiungere la condizione migliore. Fisicamente di dimostra all’altezza della situazione anche se non riesce ad esprimere tutto il dinamismo di cui dispone. Voto 6

Mbandà. Mette la firma sul match aprendo le marcature dopo una decina di minuti, con un tuffo oltre la linea che sorprende la difesa irlandese in affanno. Si sacrifica molto nel placcaggio ma è anche vero che dovrebbe prestare più attenzione al bersaglio, perché un paio di volte va letteralmente a buttarsi tra i raggi rischiando di farsi male. Voto 6

Budd. A livello di carisma ha sicuramente contribuito a far scendere in campo la squadra con lo spirito giusto. Buono in touche, anche quando gli irlandesi lo marcano stretto, nel breakdown commette un paio d’ingenuità che costano il possesso o mettono sotto pressione la squadra. Voto 6

Zanni. Compito assolto con la solita linearità da parte del senatore della seconda linea azzurra, che non sbaglia quasi nulla. Pedina importante nei raggruppamenti in piedi, è uno tra i ball carrier più affidabili a ridosso della difesa. Voto 6 +

Riccioni. Era all’esordio in maglia azzurra ed ha bagnato il primo cap mettendoci la faccia. In mischia ordinata ha sofferto, questo non si può nascondere, e d’altra parte sa bene che prendere subito le misure a piloni di livello internazionale non è automatico per un ragazzo di 20 anni, anche con il suo physique du role. Per compensare le difficoltà in spinta ha dato tutto in giro per il campo, andando anche a recuperare un pallone a terra importante ed esibendo un atteggiamento positivo da giocatore più maturo della sua età. Voto 6

Fabiani. Fatica più di tutti tra gli avanti, dovendo fare i conti con un mischia che nel primo tempo si è dimostrata più pronta ad imporsi. Alcuni problemi di stabilità davanti sono stati sicuramente dovuti alla tecnica degli irlandesi, che facevano qualche passo laterale, ma dà l’impressione di non controllare a dovere l’assetto dei suoi uomini e in particolare la posizione del pilone destro. In rimessa laterale se la cava meglio ma la sua prestazione generale è da rivedere. Voto 5

Quaglio. Il rodigino della Benetton ha fatto vedere qualcosa di meglio in spinta rispetto al collega Riccioni. Nel gioco però si è messo meno in luce, contribuendo con il suo fisico attorno ai raggruppamenti ma senza particolari spunti vincenti. Voto 5/6

 

 

Lovotti. Entra ad inizio ripresa ma fatica un po’ prima di prendere le misure all’avversario diretto. Nell’ultima mezzora di gioco la mischia italiana cresce visibilmente di qualità, nel gioco aperto però non riesce ad aggiungere molto a quanto già visto. Voto 6

Zani. L’ingresso più positivo tra tutti i sostituti. Lancia bene le touche, eludendo le marcature strette dei saltatori irlandesi, in mischia gestisce bene la direzione di spinta e quando va a battere bussa sempre come si deve. Personalmente me lo terrei stretto, sia come pilone sia come tallonatore. Avrebbe meritato la meta, su quella furba, ma purtroppo il movimento del suo compagno era irregolare.  Voto 6.5

Ferrari. Contribuisce con peso ed esperienza ad alzare la performance della mischia ordinata nell’ultima mezzora di gara. Solido come sempre a contatto, ha poco modo di mettersi in mostra. Voto 6

Lazzaroni. Fisico e baldanza atletica sono dalla sua parte: pur non facendo niente di straordinario dà man forte ai compagni con puntualità ed impeto che fanno ben sperare. Voto 6

Giammarioli. Dispiace non potergli dare la sufficienza perché aveva visibilmente tanta voglia di far bene, probabilmente troppa. Perde palla quasi subito dopo essere entrato, in pick&go, vanificando un buon lavoro degli avanti. In occasione della meta annullata a Zani è il suo ingresso nel corridoio dei 5 metri (vietato) a determinare la decisione dell’arbitro.  Voto 5.5

Negri. Un uomo una certezza, anche se a Dublino poco ha potuto nell’economia di un match già instradato verso la vittoria dei padroni di casa. Voto 6

Braley. Il mediano nato e cresciuto in Inghilterra ha fatto vedere buone doti di trasmissione, un po’ meno nella lettura dello schieramento avversario, con il risultato di mandare sempre a battere giocatori ben inquadrati dai placcatori avversari. Nel complesso un esordio sufficiente anche se da un giocatore con il suo pedigree (due mondiali U20 vinti con la nazionale della Rosa, il secondo da capitano) ci si attende di più. Voto 6

McKinley. Bravo a reggere l’emozione e nel mettere dubbi alla difesa avversaria con finte e penetrazioni strette. Paga dazio a dieci minuti dal termine, facendosi stoppare un calcio che regala la quinta meta all’Irlanda, tradito dall’assenteismo degli avanti che non schermano la salita di Marmion. Voto 6

 

I 38 convocati dell'Italia per i test match in preparazione alla Rugby World Cup

 

Il programma e le coperture TV dei Test Match Pre Mondiale dell’Italia:

Sabato 10 agosto
Ore 15.00 Irlanda v Italia 29-10

Sabato 17 agosto
Ore 18:25 Italia v Russia (San Benedetto del Tronto) – diretta Rai 2

Venerdì 30 agosto
Ore 21.10 Francia v Italia (Parigi) – diretta Rai 2

Venerdì 6 settembre
Ore 20:45 Inghilterra v Italia (Newcastle) – diretta Sky Sport

 

I gironi e il calendario partite della Rugby World Cup 2019

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Foto Italrugby