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Giacomo Nicotera - foto Fir
Giacomo Nicotera - foto Fir

Scelti i 33 Azzurri che rappresenteranno l’Italia al Mondiale. Tra i 24 esordienti assoluti che per la prima volta prenderanno parte al Torneo più ambito per un giocatore, la Rugby World Cup, c’è Giacomo Nicotera. Nato a Trieste, nell’estremo nord-est Italia, formatosi nel Venjulia, club di serie C del capoluogo giuliano. La prima esperienza lontano da casa a Mogliano dove completa la formazione giovanile e dove conosce Darrel Eigner che lo trasforma da terza linea a tallonatore, dopodiché la crescita continua tra San Donà e Rovigo. Con i Bersaglieri vince una Coppa Italia e uno Scudetto prima di essere ingaggiato dal Benetton nel 2020. Non una selezione in Accademia giovanile, non una chiamata in nazionale giovanile, ma il “mulo triestin” lavora duro, lavora tanto sul suo fisico e sulle sue capacità per sopperire al talento che forse altri inizialmente avevano rispetto a lui che arrivava da un piccolo club. Nel novembre 2021 il primo assaggio di Azzurro con l’Italia A a Madrid contro la Spagna, poi l’esordio in nazionale maggiore al 6 Nazioni contro la Scozia e nell’estate 2022 la prima meta contro la Romania.
 

Giacomo Nicotera ha coronato il sogno di ogni piccolo rugbista vedendo il suo nome nella lista degli atleti meritevoli del biglietto per la Francia, facendo orgogliosa la sua famiglia e il suo Venjulia Trieste.

“L’ho voluto a Rovigo, mi avevano parlato di lui come un ragazzo umile, silenzioso, un lavoratore e fisicamente duro, molto duro — racconta di lui Umberto Casellato, suo capo allenatore nei 3 anni a Rovigo —. Era giovane e inizialmente gli era stato proposto un contratto di terza fascia. Ma lui era determinato a fare il salto di qualità e per pagarsi il costo cartellino, la sera, dopo i due allenamenti del mattino e del pomeriggio, andava a lavorare come cameriere fino a tarda notte in un ristorante. Lo faceva per restituire i soldi che la sua famiglia aveva anticipato per aiutare il figlio a rincorrere il suo sogno”.

“Il primo allenamento ricordo un contatto tra Nicotera e Jacques Mombergh, suo capitano e rivale diretto di ruolo. Una botta tremenda con Mombergh che rimase scosso a terra… Il resto è storia. Giacomo è un giocatore e un ragazzo da prendere come esempio, dentro e fuori da campo” conclude Casellato.