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In una lunga intervista il Presidente del Benetton Rugby Amerino Zatta solleva una problematica a cui il numero uno di Fir Marzio Innocenti ha subito risposto. Zatta ha sottolineato come il Benetton sia arrivato a fine stagione con tanti giocatori “al limite”, messi sotto le pressioni dei massimi tornei come la Rugby World Cup e il 6 Nazioni con la Nazionale. L’impegno è stato alto, ma allora forse le performance dei singoli, nel momento clou della stagione del Club, poteva essere diversa. “Non possiamo essere gli unici a dare così tanti giocatori alla nazionale” dichiara Zatta che si è anche detto favorevole a una franchigia italiana in più nello United Rugby Championship.
 

Marzio Innocenti intervistato dal Gazzettino di Treviso da Andrea Martucci

“Da tre anni con Benetton siamo partner in una impresa che è quella di far crescere di livello il rugby italiano nel mondo. Per fare questo sappiamo tutti che è necessario che la Nazionale sia vincente. Giustamente Treviso vuole vincere trofei….”.

“Il numero alto di giocatori biancoverdi in Nazionale è un problema, e lo sappiamo bene. Voglio mettere tutto l’impegno possibile per risolvere tale questione. La Federazione attraverso le Zebre, nell’ultimo periodo ha ottenuto qualche risultato, su questo versante sono infatti aumentati il numero di giocatori che la franchigia di Parma fornisce al gruppo degli azzurri. Però con la situazione economica che c’è, le Zebre possono formare ragazzi giovani. Finché non troveremo nel territorio emiliano l’equivalente di Benetton, questo è ciò che si può fare”.

Il Petrarca si è messo a disposizione per ampliare il numero di squadre italiane in URC, anche punto siamo?

“Da anni abbiamo sul tavolo una lettera del presidente Alessandro Banzato. Questa sua disponibilità mi rende felice e mi onora, perché stiamo parlando di un imprenditore importante e questa è una bellissima notizia per il rugby italiano. Attualmente però abbiamo due franchigie consolidate, certo la situazione può sempre cambiare, ad esempio si parla di un disimpegno di una delle franchigie del Galles o anche di un possibile allargamento del numero di partecipanti all’URC. Siamo pronti a cogliere le opportunità che dovessero presentarsi”.

Per avere più giocatori in Nazionale è necessario allargare la base.

“Sotto questo aspetto i risultati che abbiamo ottenuto sono sotto gli occhi di tutti. Nel 2021 avevamo circa trentacinque giocatori che potevano ambire al livello internazionale, ora sono una sessantina. Molti sono cresciuti nel percorso federale. E poi è stata fatta una intelligente e mirata politica sui giocatori eleggibili che ha portato in Italia elementi di elevata qualità tecnica. Rispetto agli equiparati di un tempo abbiamo puntato maggiormente alla qualità. Continueremo a fare un importantissimo investimento sulla formazione. E vorrei che anche i club italiani sposassero questa idea. Puntiamo ad avere quattro giocatori per ogni ruolo. Con il sistema delle due Accademie (Zebre e Benetton) abbiamo potuto accelerare il percorso di transizione che hanno i giocatori”.

È stata una stagione positiva per Benetton

“Dal punto di vista tecnico c’è stata una crescita visibile, sia di squadra che nei singoli. Questo dimostra la bontà del lavoro della società e dello staff tecnico. I risultati della Nazionale al Sei Nazioni, accompagnati a quelli del Benetton, dimostrano che il sistema che abbiamo sposato sta portando a degli ottimi frutti”.