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Con i campionati di rugby fermi in tutto il mondo le società stanno lavorando per limitare il più possibile il danno economico che sta portando la crisi del covid-19. Anche una società economicamente solida come il Valorugby Emilia avrebbe potuto affrontare una problematica simile, cosa che sta già avvenendo in quasi tutte le squadre di TOP12.

A Reggio Emilia però sono stati gli stessi giocatori a chiedere la riduzione dei propri compensi, il capitano ed ex pilone azzurro Dario Chistolini ha infatti inviato una lettera ufficiale alla società chiedendo un taglio pari al 25% dei rimanenti stipendi ma con un occhio di riguardo ai giocatori che percepiscono cifre basse:

“Considerato il periodo di enorme difficoltà che tutto il paese e il movimento rugbistico sta vivendo, noi giocatori crediamo doveroso cercare un modo per aiutare la nostra società ad uscirne nel miglior modo possibile”. Inizia così la lettera inviata al presidente Enrico Grassi e ai componenti del Consiglio di Amministrazione del Club, un taglio dei propri compensi del 25% per i mesi di inattività dovuta all'emergenza COVID-19. 

Con l’annullamento del campionato deciso ufficialmente a fine marzo dalla Federazione Italiana Rugby tutti i giocatori stanno osservando un forzato periodo di inattività. “La Fir, ad oggi, non ha ritenuto di stanziare misure straordinarie a sostegno del massimo campionato italiano di rugby” ed ecco quindi che l’iniziativa dei ragazzi del Valorugby non può che aver fatto piacere ai dirigenti della società emiliana, questa la risposta: “abbiamo apprezzato l'iniziativa dei ragazzi in questo momento di criticità – sottolinea il board del club rossonero – li abbiamo ringraziati per aver mostrato che il sostegno e il 'fare squadra' non sono solo parole nella famiglia del Valorugby e, come ci hanno chiesto, avremo un'attenzione particolare per chi ricava dal rugby piccoli rimborsi. E' un'iniziativa che dà il segno della consapevolezza da parte di tutti dell'eccezionalità del periodo, e vogliamo considerarlo un contributo di equità rispetto anche ai tanti lavoratori delle aziende proprietarie e partner del progetto rugbistico, che in questo momento stanno affrontando sacrifici.”

Nel frattempo parte dei giocatori del Valorugby hanno dato la disponibilità ad attività di volontariato realizzate dalla Protezione Civile e dalla Caritas; qualcuno ha continuato a lavorare mentre i più giovani approfittano della pausa per studiare e preparare i prossimi esami all'università.