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Due settimane al ritorno del rugby giocato in Italia, un grande evento che interesserà le due franchigie italiane Benetton Rugby e Zebre Rugby. Il primo derby di Guinness PRO14 si giocherà a al Monigo di Treviso il 21 agosto, il secondo al Lanfranchi di Parma il 30. Va verso la conclusione una stagione anomala con un totale di 14 partite anziché le classiche 21.

 

Presentano il derby l’apertura del Benetton Rugby e dell’Italia Tommaso Allan e l’allenatore irlandese delle Zebre Rugby Michael Bradley.

 

“Contro le Zebre speriamo di riuscire ad esprimere il nostro gioco sia a livello di squadra che individuale, vedere la squadra che abbiamo e poi da lì ingranare ed entrare nella stagione al 100%” dichiara Tommaso Allan dal comunicato del Benetton Rugby.

 

Importante sarà capire a che livello fisico si trovano le squadre dopo uno stop tanto lungo.

“Fisicamente secondo me siamo a un buon livello. Abbiamo fatto due mesi e mezzo, quasi tre mesi di pre stagione quindi a livello fisico siamo pronti. Adesso stiamo preparando anche tatticamente le due partite di agosto. È da un bel po’ di tempo che non giochiamo a rugby quindi c’è un po’ di ruggine da spolverare”.

 

Le partite si svolgeranno a porte chiuse, come sarà giocare senza pubblico?

Uno stadio senza pubblico sarà sicuramente strano, però la cosa principale secondo me è poter giocare, poter ricominciare a giocare a rugby. Le partite saranno trasmesse in diretta tv e quindi speriamo di avere tanto sostegno dalla televisione, però sarà sicuramente molto strano, qualcosa di nuovo a cui adattarsi, ma come ho detto la cosa principale è poter giocare a rugby e poi da lì ricominciare tutto quanto”.

 

Risponde ora Michael Bradley, interrogato dalla Gazzetta di Parma, alla conclusione della terza stagione alla guida tecnica delle Zebre Rugby. Al tecnico irlandese va dato il merito di aver cambiato la mentalità, maggiormente propositiva e positiva, oltre allo stile e la qualità di gioco espresso dalla franchigia di base a Parma.

“Abbiamo un tipo di gioco veloce e la chiave è muovere il pallone velocemente; calciare è un'opzione d'attacco, non per liberare e basta. Dobbiamo riuscire ad adeguarci ancor meglio alla struttura difensiva avversaria nel corso della partita, così diventeremo una squadra ancor più pericolosa e capace di vincere contro chiunque.” dichiara Bradley dal quotidiano locale.

 

Quella del 21 agosto sarà la prima vera partita dopo 5 mesi, 150 giorni senza i veri impatti fisici della partita. Cosa cambierà?

“Non cambierà nulla. Sarà soltanto un po' più difficile per i giocatori perché sarebbero servite ancora un paio di settimane di allenamento col contatto”.