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Perché il rugby in Italia non è esploso? Perché è ancora poco considerato rispetto ad altre discipline come il calcio (per fare un nome a caso)? Eppure quando gioca la Nazionale gli stadi si riempiono…..

Una recente intervista al noto commentatore televisivo Fabio Caressa ha riportato sul tavolo concetti a lungo espressi sulle problematiche che ha avuto il rugby italiano negli ultimi anni.

Fabio Caressa è giornalista, commentatore e conduttore televisivo, la voce delle telecronache calcistiche di Sky Sport oltre che di Poker e Nuoto (Olimpiadi 2012), uno tra i volti più apprezzati e conosciuti della televisione sportiva.

 

In una recente diretta Youtube a Fabio Caressa viene chiesto quale altro sport gli sarebbe piaciuto commentare, ecco le sue considerazioni.

 

“Mi sarebbe piaciuto commentare il rugby”.

Uno Sport sottovalutato in Italia?
“Sottovalutato da un certo punto di vista, sopravvalutato da un altro punto di vista, nel senso che lo si è sempre considerato parlando della retorica dello sport e lo si è poco considerato come sport vero e proprio.”

“Secondo me il rugby ha avuto grandi opportunità in Italia che purtroppo sono state buttate via da male-gestioni. Perché il ritorno che ha avuto la Nazionale… Mi ricordo un’Italia - Nuova Zelanda con San Siro pieno, l’Olimpico è quasi sempre pieno quando gioca la Nazionale e purtroppo la Nazionale (….) non vince. Ha perso un numero di partite impressionante. Quindi è stato sfruttato poco un grande abbrivio perché troppo spesso si è parlato della retorica dello sport e quindi poi ci si avvicinava al rugby non come un vero e proprio sport ma come una specie di spettacolo o di concetto filosofico, mentre il rugby è uno sport e negli sport bisogna vincere, è quello che conta.”

 

 

 

 

 

 

Fabio Caressa dal minuto 41:00