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Il Curriculum ovale parla da solo: una trafila di successo in tutte le categorie giovanili del Petrarca Padova, la vittoria del titolo nazionale U20 con Rovigo sino ad essere votato miglior coach dell’anno nel 2002 (quando allenava Mirano) prima della finale Arix Viadana vs Ghial Calvisano, nonché Head Coach dell’Italia A nel 2006/2007 e 2007/2008.

Marzio Zanato ci ha contattati per darci la sua visione sull’andamento del rugby di alto livello italiano in riferimento anche alle affermazioni fatte da Martin Castrogiovanni e Sergio Parisse dopo i blackout mentali del secondo tempo contro Francia e Galles.

Una voce fuori dal coro, l’intervento di Marzio Zanato al Raduno Nazionale Paratriathlon a Padova dal 4 all’8 aprile

"Rientra nel tema Rugby da Coach Ovale a Coach Aziendale passando al Triathlon !!! L'essenza dell'intervento con i nazionali Paratriathlon era l'importanza del sostegno del Coach per il focus sugli obiettivi, sviluppo delle Performance e della capacità di sviluppare autonomia.

In antitesi al modello formativo del rugby italiano fondato sul "DO THAT" e non sul modello anglosassone del "WHY YOU DO THAT?"

Il Coach non fornisce soluzioni ma strumenti ed insieme cammina, affiancando la persona che sviluppando la propria autonomia diviene capace di fornire soluzioni nel pieno utilizzo delle proprie potenzialità

..cosa che manca ai giocatori di alto livello italiano ..... se è giusto parlare di alto livello!!!

A mio modo di vedere, soprattutto dopo i confronti con altre culture sportive, il nostro modello formativo ha creato fin troppe lacune ed il peccato "originale" è stato l'aver creato l'antitesi tra metodologia Globale e metodologia Analitica.

Si è sposata la metodologia globale perchè ritenuta erroneamente quella più vicina al nostro essere "latini" ed ovviamente dove stava il vicino con l'erba più verde? In Francia !!!...poi la grande stupidaggine di considerarci simili e cugini "ha messo le fette di prosciutto davanti agli occhi ai geni del copia ed incolla".

Due le aree che ci diversificano in basso : l'incapacità nel comprendere il concetto di PERFORMANCE (che non puoi costruire solo sul modello globale); strumenti per lo sviluppo delle performance e KeyPerformanceIndicators (indicatori di performance) per una misurazione e valutazione..i KPI sono FONDAMENTALI perchè la performance deve essere misurabile e misurata!!!; AUTONOMIA del Giocatore che limità il decision making e poi TECNICA INDIVIDUALE pessima!!

...e credo che la sostanza debba essere una : condivisione della conoscenza.

Il Coach : Sostenere le persone nel definire e mantenere il focus sugli obiettivi Sviluppare le persone Supportare gli standardworks Avere conoscenza Essere responsabile Avere flessibilità interpersonale Creare relazioni basate sulla fiducia e il rispetto

I Principi del Coaching:

  1. Ascoltare è più importante che parlare
  2. Comprendere cosa MOTIVA le persone
  3. Tutti possono migliorare
  4. I comportamenti del passato non sono indicativi dei comportamenti futuri
  5. Noi stessi ci poniamo dei limiti
  6. Il Coach fornisce sostegno totale
  7. Il Coach non dispensa soluzioni
  8. Il Coach non critica o giudica le persone ma ne osserva I comportamenti
  9. Il Coach è riservato perchè costruisce la relazione sulla fiducia
  10. Il Coach riconosce le aree di miglioramento e comprende quali non lo possono essere

 

I DON’T KNOW WHERE THE LIMIT IS, BUT I KNOW WHERE THE LIMIT IS NOT"

 

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