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Quanti italiani hanno vestito, almeno una volta, la maglia di un club straniero? Tanti. Anzi chiedo venia se in questo articolo mancherò qualche nome, perchè fare un riepilogo di tutti gli Azzurri che hanno giocato all'estero sarebbe un'impresa titanica.

La prova che il rugby italiano ha saputo contribuire alla crescita del rugby mondiale sta proprio negli innumerevoli talenti che hanno portato un pò di Italia all'estero. E non sto parlando di coloro che il rugby in Inghilterra e Francia lo hanno giocato nelle gloriose annate degli anni '90, ne degli Azzurri di Berbizieri che in quel biennio 2005-2007 hanno saputo farci sognare, ma di quelli che in epoca pionieristica hanno portato la loro esperienza all'estero.

I primi in assoluto non possono essere che i "padri del rugby italiano", Mario "Maci" Battaglini Sergio Lanfranchi. Il primo tosto di quasi cinque anni di esperienza in Francia, prima con il Vienne (con cui giocò la semifinale di campionato) tra il 1946 e il 1949, e poi con il Tolone fino al 1950. Lanfranchi fece di meglio e legò tutta la sua carriera al campionato francese: con il Grenoble giocò per ben 15 anni! Dal 1950 al 1965. Successivamente proseguì la sua carriera con il Montceau, fino al 1971. Negli anni '60 altro nome di notevole importanza fu quello di Isidoro Quaglio, seconda linea, velista e canottiere, che giocò una stagione al Bourgoin-Jailleu per una stagione (1967-68). 

L'esodo degli anni '90

La storica vittoria contro la Francia, nella finale FIRA del 1997, servì come trampolino di lancio per il rugby italiano di fine anni '90, quando molti Azzurri trovarono porte aperte all'estero e si spalancò la "porticina" dell'allora Cinque Nazioni.

La grande stagione dei rugbisti all'estero, quella che ha avuto il via negli anni '90, vide due italiani "d'Argentina" trasferirsi nei club francesi: il più noto Diego Domìnguez, recordman della nazionale azzurra, che giocò per sette stagioni allo Stade Français totalizzando 461 punti, e Alejandro Moreno, pilone dell'Agen, Perpignan e Brive, poi passato al campionato inglese dove giocò per Worcester e Leicester; a questi si aggiunsero altri due Azzurri del Milan: Orazio Arancio, terza linea che passò al Tolone nel 1997, e Massimo Giovanelli, che si trasferì al PUC di Parigi per poi passare al Narbonne nella stagione 1998-99. Sempre il club rosso-nero sfornò nuovi talenti che lasciarono il campionato italiano per fare esperienza all'estero: Cristian Stoica, tre quarti di origine romena, si trasferì al Narbonne, dove ritrovò il compagno Giovanelli. Nel 2001 Stoica passò al Gloucester in Inghilterra, poi tornò in Francia, prima al Castres, nel 2002, e poi al Montpellier, nel 2003; Massimo Cuttitta lasciò il club di Milano, sempre nel 1997, e approdò agli Harlequins.

Breve, ma intensa esperienza nel campionato d'Oltrape, anche per Stefano Bordon, che giocò la stagione 1997-98 con il Tolone. Nello stesso periodo il trevigiano Ezio Galon si trasferì al Bourgoin-Jailleu, e iniziò un lungo periodo in Francia, dove giocherà con La Rochelle e Lione, prima di tornare in Italia nel 2005. L'immenso Alessandro Troncon, uno dei senatori di quell'Italia-Francia del 1997, si trasferì al Montferrand, prima di proseguire la sua carriera con il Clermont.  

A inizio 2000 numerosi furono gli equiparati che vestiranno la maglia Azzurra... e che giocheranno all'estero. Il nome di Roland de Marigny, originario di Durban, vi dirà sicuramente qualcosa: proveniente da una carriera anglosassone, tra Llanelli, Natal Sharks e Bulls, si trasferì al Parma prima di andare in Inghilterra dove giocherà con il Leeds nella stagione 2005-2006.

I campioni dei primi anni 2000

In questo periodo furono tanti gli italo-argentini, di fama internazionale, a vestire l'azzurro: il mediano d'apertura Ramiro Pez (Rotheram, Leicester, Bath, Castes, Perpignan, Bayonne e Tolone), Martìn Castrogiovanni (Leicester, con cui arriva a 145 presenze, Tolone e Racing Mètro), Carlos Nieto (Gloucester, Saracens), Matias Aguero (Saracens, Leicester), Santiago Dellapè (Agen, Biarritz, Tolone, Racing Mètro), Sergio Parisse (carriera da capitano dello Stade Français, con cui totalizza 186 presenze), Luciano Orquera (Auch, Brive), Pablo Canavosio (Castres), Gonzalo Canale (Clermont e La Rochelle). 

Con loro però arriva anche un buon seguito di italiani che attira su di se gli occhi dei club europei: Denis Dallan gioca una stagione allo Stade Français, Andrea Masi viene ingaggiato dai migliori club francesi e inglesi (Biarritz, Racing e Wasps), i fratelli Bergamasco attivi principalmente in Francia, Mauro allo Stade Français (dal 2003 al 2011) e Mirco (allo Stade dal 2003 al 2010, al Racing dal 2010 al 2013), Marco Bortolami gioca a Narbonne (2004-2006) e Gloucester (2006-2010, di cui sarà capitano nella stagione 2007-2008), Carlo del Fava (nato in Sud Africa, dal 2005 al 2007 al Bouroin-Jailleu, poi ai Newcastle Falcons tra il 2012 e il 2014), Valerio Bernabò (una stagione al Brive, nel 2004-2005), Marko Stanojevic (equiparato per la RWC 2007, dal 2003 al 2007 con il Bristol City), Walter Cristofoletto (dal 2000 al 2001 con il Mont de Marsan).

Negli anni siamo il paese "delle prime linee". I nostri piloni e tallonatori sono invidiati da tutta Europa: il "Barone" Andrea Lo Cicero gioca a Tolone, ma sarà al Racing che troverà un posto in primo piano (111 presenze con il club parigino, dal 2007 al 2013), Salvatore "Totò" Perugini (che giocò a Tolosa e a Bayonne), Carlo Festuccia (un tallonatore inossidabile, Racing Mètro e London Wasps), Fabio Ongaro (ai Saracens dal 2006 al 2010), Leonardo Ghiraldini (prima al Leicester tra il 2014 e il 2016, e ora in forza al Tolosa).

Le nuove generazioni

Da metà anni 2000 ci sono le nuove leve del rugby Azzurro ad impressionare le società d'Oltrape e quelle britanniche. Non solo uomini da mischia ma anche i trequartisti trovano spazio nelle rose dei grandi club. 

Le buone prestazioni ottenute in Pro12 e in nazionale nel 2013 spinsero il Perpignan ad ingaggiare l'allora 22enne Tommaso Benvenuti. In Francia non impressionò, tanto che la società francese lo cedette al Bristol City, dove Benvenuti giocò una sola stagione in RFU Championship. Altro colosso del nostro rugby, andato in cerca di fortuna all'estero, è Giovanbattista Venditti, quando nel 2015 passò dalle Zebre ai Newcastle Falcons; anche in questo caso il giocatore non impressionò, salvo tornare ai suoi ottimi ritmi di gioco una volta tornato alle Zebre. L'italo-australiano Luke McLean, altra stella Azzurra, come i suoi colleghi non ha impressionato all'estero. La sua carriera in Premiership tra Sale Sharks e London Irish non è stata all'altezza del suo passato al Benetton.

Carriera giocata quasi tutta all'estero, la seconda-terza linea Joshua Furno è probabilmente il giocatore di cui, più di tutti, si sente la mancanza. Dopo una stagione a Narbonne, un campionato a Biarritz e due stagioni al Newcastle Falcons, l'italo-australiano ha deciso di dare una svolta alla sua carriera. Volato in Nuova Zelanda è stato ingaggiato dal club dell'Otago in Mitre10 Cup. 

Con Furno, altra seconda linea dal grande potenziale ma non sfruttato in nazionale è l'italo-argentino Leandro Cedaro (carriera condotta prevalentemente in Francia, tra Vannes, La Rochelle e Agen). A lui si aggiunge il guerriero Simone Favaro (due stagioni con i Glasgow Warriors) e gli italo-figiani Manoa Vosawai (prima in Galles con i Cardiff Blues, adesso in Francia con il Vannes) e Samuela Vunisa (due stagioni ai Saracens e poi ai Glasgow Warriors).

Ottimo periodo anche per le prime linee: Michele Rizzo trova spazio a Leicester nel 2014, Tommaso D'Apice va a Gloucester e gioca una stagione (2015-16), Alberto De Marchi gioca una stagione con i Sale Sharks, Dario Chistolini gioca due stagioni con i Gloucester. Il giovane Tiziano Pasquali cresce nell'Academy del Leicester, di cui diventerà membro della prima squadra, prima di trasferirsi a Treviso. Lorenzo Cittadini viene ingaggiato dallo Stade Français, dopo aver giocato con Wasps e Bayonne.

L'ingaggio più interessante sembra essere quello di Michele Campagnaro, uno dei migliori talenti del rugby italiano. Nel 2015 si trasferisce ad Exeter dove è autore di ottime performance (25 presenze e 8 mete); altro giocatore di spessore l'ala Leonardo Sarto, che va in Scozia dove viene messo sotto contratto dai Glasgow Warriors, con cui mette a segno 9 mete in 18 partite. E poi ancorca Tommaso Allan, la promessa strappato alla Scozia, che tra il 2013 e il 2016 ha giocato con l'USA Perpignan (41 presenze e 150 punti), Tito Tebaldi, terza scelta degli Harlequins di Conor O'Shea.

Terminiamo con gli ultimi giocatori in forza a club stranieri: il giovane u20 Charly Trussardi, mediano di mischia e terza scelta del Clermont, con cui ha all'attivo diverse presenze da titolare; Jake Polledri, flanker del Gloucester e Pietro Ceccarelli, pilone dell'Oyonnax.

Insomma un bel pò di nomi e, con ogni probabilità, ci sarà qualcuno che mancherà all'appello. Non possiamo che essere orgogliosi del contributo che il rugby italiano ha dato e continua a dare al movimento a livello internazionale, nella speranza di vedere nuovi campioni vestire le divise dei grandi club europei.

 

Foto Twitter @premrugby