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Nick Scott saluta Colorno dopo tre stagioni, si trasferirà al Pesaro Rugby, club di Serie A.

L’arrivo nel 2018 di una figura con la sua esperienza aveva sorpreso l’ambiente rugbystico italiano, lui che per anni è stato formatore degli allenatori della Rugby Football Union (federazione inglese). Al Rugby Colorno centra la promozione in massima serie nel maggio 2019 ricoprendo l’incarico di Director of Rugby occupandosi, oltre che della prima squadra e delle giovanili bianco rosse, di un programma di partnership con il club del territorio portando la filosofia di condivisione inglese.

 

Proprio a tal proposito abbiamo voluto chiedere il parere di un esterno ex RFU.

“In campo il rugby è lo stesso in Inghilterra come in Italia,  è come viene allenato e gestito che fa la differenza.  Le abilità dei giovani sono le stesse, mi preoccupo quando vedo che in Inghilterra gli errori sono visti come opportunità per crescere mentre in Italia gli errori vengono puniti. Questo crea un ambiente sportivo diverso”.

“Il rugby italiano ha molti punti di forza. Nei club che ho visitato ho percepito calore e un senso di famiglia molto più forte rispetto all’Inghilterra. Purtroppo ho notato uno spiacevole campanilismo nella mia permanenza in Italia  e sono convinto di una cosa: Il rugby italiano diventerà più forte solo quando tutti i club saranno più forti e le rivalità locali saranno messe da parte. A Colorno qualcosa è stato fatto e le attive collaborazioni con Valpolicella, Modena, Rugby Parma e Noceto ne sono la prova” puntualizza Nick Scott.

 

 

 

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