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L’ex allenatore degli avanti del Viadana Ulises Gamboa, ora allenatore del Rugby Viadana Cadetta, società che milita nel campionato di serie B, sta vivendo da qualche mese un’esperienza europea in Romania, nello staff tecnico dei Timisoara Saracens.

“I Timisoara Saracens sono un club interessante” racconta l’argentino “è un’esperienza che non ho potuto rifiutare: da qualche mese lavoravo già facendo coaching online, ora la situazione è cambiata perché sono più reperibile in Romania che in Italia, iniziando quindi anche una collaborazione fisica col club rumeno. Inizialmente, infatti, il livello degli avanti di Timisoara era molto fisico e poco tecnico: i giocatori basavano tutto sul livello individuale, senza lavorare a livello di gruppo. Sono giocatori con una solida esperienza alle spalle, ma che non hanno espresso il meglio nel gioco collettivo, per questo sono subentrato io.

Non ho, però, abbandonato la mia squadra in Italia: sono in continuo aggiornamento con il mio staff e, in quanto responsabile, ho affidato la squadra a coach Gilberto Pavan, in team da ormai tre anni, affiancato dalla new entry 2017/2018 Mario Sanfelici. Ogni weekend, inoltre, sono a fianco dei miei ragazzi per supportarli e motivarli nei nostri match di ritorno.

Coi Caimani (Viadana Cadetta ndr) siamo vicini a raggiungere l’obiettivo prefissato ad inizio stagione. E’ una crescita graduale, che va avanti passo per passo. Quest’anno, purtroppo, ci sono state complicazioni: essendo il primo anno come cadetta del Rugby Viadana, è stato difficile gestire i momenti di transizione quando i nostri giocatori rinforzavano la rosa giallonera. Ma ce l’abbiamo fatta, rimanendo tutti uniti.”

A che punto è il campionato in Romania? Quali sono le differenze rispetto all'Eccellenza?

“Dopo alcuni anni di esperienza come allenatore Viadana posso dire che la differenza tra il campionato di Eccellenza ed il massimo campionato rumeno è abissale, ammette Gamboa, “La principale differenza è la quantità di stranieri: in Romania ce ne sono molti, tra cui diversi giocatori internazionali che alzano notevolmente il livello di gioco. Il livello è più alto e molto più competitivo, oltre che duro per quanto riguarda l’impatto. Le differenze si sono viste anche nella Continental Shield: Timisoara ha battuto squadre di buon livello come Calvisano e Petrarca. In queste ultime settimane, poi, ben dieci giocatori provenienti dal club dei Timisoara Saracens sono stati convocati dalla Nazionale rumena.

Il rugby in Romania continua a crescere perché si investe nei giocatori stranieri e, soprattutto, in allenatori capaci. In Italia, invece, abbiamo abbassato il livello del massimo campionato e abbiamo deciso di non investire più negli stranieri. Non possiamo attribuire sempre tutta la colpa alle franchigie.

Abbassando il livello dell’Eccellenza, possiamo notare che ci sono quattro squadre che lottano per il titolo e altre che partecipano solamente. Anche Calvisano, squadra solida e con buona preparazione, si è mostrata menoperformante dallo scorso anno. Petrarca sta portando avanti un’ottima stagione; pure San Donà non mi è dispiaciuto in queste ultime partite.

Mogliano sta riscontrando qualche problema, ma investe sui giovani: qualche settimana fa, assieme alla squadra dei Caimani, abbiamo giocato a Mogliano. Sette giocatori che erano contro di noi per disputare il match di serie B, la settimana dopo vestivano la maglia dell’Eccellenza: questa è prova che investire sui giovani non è mai un errore.

Nel club dei Caimani Rugby guardiamo al futuro e desideriamo che il nostro percorso di crescita non si arresti: vogliamo investire su giovani che possano, successivamente, essere eleggibili per la prima squadra di Viadana.”

 

Foto Francesca Pone