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Ogni anno quasi puntualmente arriva il “fuori l’Italia dal 6 Nazioni”. Con 34 sconfitte consecutive i media e il pubblico (sopratutto quello delle altre 5 Union) si chiedono dell’utilità di questa Italia nel Torneo dei Tornei.

Si dice che CVC, la società di private equity che ha acquistato una partecipazione sia nel Six Nations che nello United Rugby Championship per 365 milioni di sterline, abbia una notevole forza trainante in questa proposta che, secondo loro, porterebbe enormi vantaggi finanziari.

I media confermano che non ci sarà un'espansione del torneo, lo scambio diretto Italia-Sudafrica è lo scenario più probabile. Ad anticipare la cosa è stato nel febbraio 2020 Sportsmail.

Se i Boks sostituiranno l'Italia aumenterebbe sicuramente la competitività della manifestazione annullando ogni prospettiva futura di un modello di Sei Nazioni con promozioni e retrocessioni, insomma se così fosse addio Azzurri.

 

Febbraio 2015 è datata l’ultima vittoria nel Sei Nazioni quando il CT era Brunel, sono passati 7 anni e si sono avvicendati altri 3 allenatori sulla panchina azzurra da quel giorno. Onestamente rimane il fatto oggettivo che a livello di gioco gli azzurri sono troppo lontani da Inghilterra, Francia, Irlanda e comunque nettamente inferiori a Galles e Scozia. Con l’ingresso di quest’anno delle sudafricane in URC il tema si fa sempre più attuale diventando caldo ad ogni sconfitta dell’Italia.

I contratti parlano del 2023 come anno di scadenza del format con l’Italia nel Guinness Six Nations e del 2025 con il Sudafrica nel rispettivo Rugby Championship dell’Emisfero Sud. Che tra tre anni sia la volta buona? Ovviamente per l’Italia del rugby e per tutto il suo movimento speriamo di no!

 

“Il Sud Africa ci aveva avvisato che stavano esplorando altre opzioni. E’ stato molto prima di Natale", ha detto a Stuff l'amministratore delegato di SANZAAR Brendan Morris. “Abbiamo una serie di accordi per le trasmissioni internazionali e locali che sono stati estesi fino al 2025. Non c'è mai stato motivo di allarmarsi sul fatto che non avremmo adempiuto a tali obblighi.”

“Stiamo uscendo dai peggiori tre anni a memoria d'uomo a livello di impatto finanziario. Ognuno deve fare le proprie valutazioni per ottenere il miglior risultato commerciale”.

Gli Springboks sono stati costantemente chiamati in causa per un ingresso nel rugby europeo da quando le franchigie più importanti si sono unite allo United Rugby Championship. Sud Africa, Australia, Nuova Zelanda e Argentina si sono impegnate a giocare nel Rugby Championship almeno fino al 2025, in base ai contratti le porte per qualsiasi imminente tentativo di entrare nel Sei Nazioni da parte del Sudafrica sembrerebbero chiuse.

 

 

 

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