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A conclusione di una finale combattuta e che insolitamente (per una finale) ha visto le due squadre tentare di giocare e muovere palla il più possibile, sono gli allenatori e i capitani a commentare questi ultimi 80 minuti di campionato. Al Plebiscito di Padova il Petrarca Rugby ha battuto con merito il Calvisano 19-11, a far pendere l’ago della bilancia in favore dei “neri” i calci del man of the Match Andrea Menniti - Ippolito, l’apertura padovana ha infilato ai pali due drop, uno de quali da 40 metri.

Alberto Saccardo seconda linea e capitano del Petrarca: “oggi non pensavamo di difendere così tanto. Siamo qui a festeggiare perchè abbiamo la difesa migliore del campionato. C’erano delle incomprensioni a inizio stagione trascinate da quella scorsa. Durante il campionato siamo migliorati e abbiamo trovato fiducia.”
“La partita che ci ha fatto fare la svolta è stata quella giocata a Noceto contro il Reggio, pensavamo di andare la e vincere con bonus ma invece è stata durissima, ma, nel finale abbiamo ripreso in mano una partita che sembrava persa. Quel giorno abbiamo cambiato la mentalità.”

Andrea Marcato allenatore del Petrarca, il più giovane (35 anni) ad aver vinto lo scudetto: “sono tanto contento per i giocatori. A settembre eravamo un gruppo di ragazzini, nessuno ci rispettava e anche tra di noi e all’interno dello spogliatoio c’erano problemi” ammette Marcato. “Oggi ci siamo diventati un gruppo di uomini.”
“Sono contendo ma ammiro i nostri avversari e dobbiamo imparare anche da loro, ogni anno Calvisano arriva ai playoff e in finale, vogliamo imitarli e aprire un nuovo ciclo a Padova.”

Quando il Petrarca ha capito che avrebbe potuto vincere il campionato?
“Ho capito che potevamo vincere lo scudetto quando abbiamo visto che in semifinale non avremmo affrontato Rovigo: due semifinali con Rovigo sarebbero state veramente dure.
In settimana abbiamo cercato di smorzare la tensione con un allenato in piscina. Oggi però, a dire il vero, ero un pò preoccupato vedendo le facce dei ragazzi in spogliatoio, poi invece, in campo abbiamo dimostrato maturità”
chiude Marcato.

Gabriele Morelli capitano e tallonatore del Calvisano: “purtroppo quando arrivi in finale una squadra per forza di cosa perde. Forse abbiamo provato un pò troppo a muovere il pallone. Padova oggi ha avuto una difesa molto organizzata e fisica (raddoppio del placcaggio ndr). Inoltre noi abbiamo perso delle occasioni con l’in avanti in area di meta di Pettinelli e poi Menniti ci ha tagliato le gambe con i suoi drop."
“E’ stato bello giocare davanti a 6.500 persone, inaspettato un numero così alto. Ringrazio tutti i  tifosi venuti da Calvisano”
conclude Morelli.

Massimo Brunello allenatore del Cavisano: “la partita è stata fatta più dal Padova, nel secondo tempo in uno in meno hanno tenuto e non ci hanno fatto segnare. A livello di territorio siamo stati dominanti ma devo fare i complimenti alla loro difesa, abbiamo fatto molta, forse troppa fatica a segnare.”
“Hanno qualità e giocatori notevoli -
prosegue Brunello - questo ha fatto la differenza. A lunga andare abbiamo avuto un calo. Sapevamo tutti che la partita si sarebbe giocata sugli episodi, le squadre si equivalgono. La differenza tra le due squadre è stata poca, faccio i complimenti al Petrarca.”
Forse Calvisano si è presentato a questa finale con troppe assenze dovute agli infortuni?
“Le assenze hanno pesato, non avere a disposizione Paz, Lucchin, Bruno e Chiesa che dopo 20 minuti si è trotto il braccio (frattura del radio ndr) sicuramente non hanno giovato. Ma con questo sono comunque contento di giocatori come Mortali e Balocchi che hanno fatto un buon campionato.”

 

Tabellino formazioni e statistiche di Petrarca Rugby - Rugby Calvisano