COMUNICATO G.I.R.A.: Avanti tutta

Lette le singolari scuse non scuse della Federazione a mezzo carta stampata, oltre che le nuove esternazioni presidenziali, i giocatori ritengono di puntualizzare di non avere intenzione di muoversi dalle posizioni già espresse nei giorni scorsi. Con i tweet virali si è voluto lanciare un messaggio condiviso circa lavvertita necessità di un cambiamento nella logica dei rapporti con la FIR, e questo resta lobbiettivo.
Si respingono peraltro le allusioni (ancora una volta ai limiti delloffensivo) al fatto di essere mal consigliati, nascendo ogni iniziativa degli azzurri da una genuina e comune presa datto. Peraltro, la comune volontà è esclusivamente quella di concentrarsi sulle prestazioni sportive, lasciando ai propri delegati il compito di rappresentarli e supportarli allesterno del perimetro di gioco.
Sia chiaro che se da una parte non è stata avviata alcuna guerra mediatica, dallaltra per sbloccare lodierna situazione servono reciproco rispetto, dialogo e soluzioni che tengano in considerazione le diverse esigenze delle parti. Circa il rispetto, si auspica che tutti remino nella stessa direzione, senza uno scarico di responsabilità. Riguardo al dialogo, si dà atto che la Federazione lo ha già avviato con i rappresentanti dei giocatori, e siamo certi che come negli anni passati verrà trovato un punto di incontro evitandosi inutili strappi. In merito alle soluzioni, solo il confronto, la chiarezza e la trasparenza, porteranno ad individuarle.
I giocatori sono ben consapevoli delle ultime performance negative sul campo (contro Francia e Galles, oltre che nel PRO12 a livello di club), e non sono di certo indifferenti al fatto di classificarsi il più delle volte ultimi o penultimi nei vari tornei. Nel contempo, però, sentono più che mai lattaccamento alla maglia azzurra e la necessità di una guida forte, oltre che di cambiamenti strutturali che riportino le motivazioni e le prestazioni ai giusti livelli.
Lazione dei nazionali, ad ogni buon conto, non viene dal nulla. Nel corso della Northern Hemisphere Conference del 19 marzo a Londra, alla quale G.I.R.A. è stata ufficialmente invitata dallI.R.P.A. quale rappresentante dellalto livello del rugby italiano (vedo foto), i colleghi inglesi, gallesi, irlandesi e francesi hanno indicato a Matteo Barbini e Valerio Bernabò quali sono i capisaldi del professionismo su cui non transigere. E gli italiani vogliono fermamente allinearsi a tali standard.
Nel concreto? Ecco una serie di punti:
- va bene la meritocrazia (criterio valido per tutti), ma si deve tenere conto dello status di dilettanti dei giocatori e delle loro necessità materiali; non si può pretendere che atleti (nel pieno della carriera) stiano lontani da casa per 3 mesi, senza alcun riconoscimento dellimpegno profuso;
- non è esclusa una futura contrattazione triangolare giocatori-club-federazione, ma allo stato la questione deve appena essere messa in agenda;
- lauspicata contrattazione collettiva va incentrata primariamente sulla tutela della salute (visti i recenti casi di mancata copertura, più o meno noti), sullo sfruttamento dei diritti dimmagine (oggi ad appannaggio della FIR) e sulla formazione dei giocatori a livello professionale in funzione del post-carriera (Player Development Program);
- non può più essere rimandata l'attribuzione del diritto al voto ai giocatori celtici ed ai giocatori italiani allestero, vale a dire della totalità degli azzurri;
- si rende opportuna una disciplina espressa (attualmente non esiste alcun regolamento scritto) circa le esperienze con le franchigie celtiche dei Permit-Player; di pari passo devono essere concentrati i massimi sforzi sul campionato di Eccellenza per renderlo stabile (troppe società sono fallite o traballano) e competitivo, così da costituire un serbatoio per la Nazionale;
- non deve più ripetersi un caso-Aironi e, comunque, ancora oggi i giocatori della ex franchigia di Viadana sono allasciutto e la questione va risolta;
- G.I.R.A., infine, non può che essere riconosciuta quale unica rappresentante del rugby di alto livello in Italia, come già avviene allestero da parte delle Associations e Unions più importanti.
Questi i punti salienti, ma molto altro bolle in pentola.
Se cè davvero la volontà di sedersi intorno ad un tavolo, allora si troverà il modo per affrontarli tutti con reciproca soddisfazione e in tempi rapidi.
Se invece si navigherà a vista, senza fissare scadenze e/o ignorando le richieste dei giocatori, si assisterà per certo a nuove, importanti iniziative dei giocatori.
Avanti tutta