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L’anno scorso ha stupito l’ambiente ovale nostrano, portando al trionfo il Petrarca ad appena 35 anni. Per la nuova stagione Andrea Marcato, ex apertura della Nazionale ed head coach dei tuttoneri di Padova, si è già immedesimato nei panni del defender. “Avremo più partite da giocare e con lo scudetto sulla maglia tutti ci vorranno battere, sarà senz’altro un campionato più duro”, osserva a proposito dell’imminente debutto del Top 12. I campioni d’Italia hanno cambiato poco e compensato le partenze con innesti all’altezza, in buona parte giovani talentuosi – tra cui gli azzurrini Mancini Parri e Manni - oltre all’esperienza di un veterano di ritorno all’ovile come il padovanissimo Michele Rizzo.

Quest’anno sarà lui il più vecchio in squadra, anche più dello stesso Marcato che rispetto al pilone azzurro ha un anno in meno.

“Siamo molto amici ed abbiamo giocato insieme dai 13 anni in su nelle giovanili del Petrarca, poi in prima squadra e in seguito anche con il Benetton Treviso”, racconta Marcato, “Sono molto contento che Michele sia tornato a Padova perché oltre ad essere un giocatore di grande esperienza è anche un’ottima persona che sicuramente contribuirà al futuro del club”.

Come procede la preparazione?

“E’ la seconda settimana di lavoro, per ora direi tutto bene. Ovviamente il caldo torrido di questi ultimi giorni è stato un peso per tutti, si fa molta fatica in più. Ma c’è tanto entusiasmo nell’aria, sia da parte dei ragazzi che hanno vinto lo scudetto, tornati rigenerati dalle vacanze, sia da parte dei nuovi arrivati. C’è un clima che ha permesso di raggiungere velocemente gli standard di carico e di intensità della stagione scorsa”.

Come staff tecnico siete soddisfatti della campagna acquisti?

“Molto soddisfatti. La rosa è stata in gran parte confermata; è cambiato qualcosa ma il lavoro di mercato di Artuso e Covi è stato perfetto. Siamo andati avanti puntando sulla linea giovane e sull’esperienza di un giocatore come Rizzo. C’è qualche elemento in meno in rosa, rispetto alla stagione scorsa, ma non ne risentiremo perché abbiamo avviato una collaborazione più stretta con Under 18 e Serie A, per cui ad esempio Alessandro Belluzzo e Riccardo Venturini, trequarti del nostro vivaio, fanno tutta la preparazione con noi. Per ora insomma non ci manca nulla, poi vedremo in corso d’opera se prendere un quarto straniero. Secondo me siamo già molto competitivi così”.

Cambierete qualcosa rispetto all’impostazione?

“La mia filosofia di gioco non verrà stravolta. Poi bisognerà adattare la propria strategia alla situazione, a seconda di infortuni, condizione generale, tipo di avversario. Verso la fine del campionato ad esempio abbiamo fatto vedere molte cose nuove in attacco, nella prima parte del campionato avevamo faticato di più ad esprimerci. Sicuramente partiremo da una base ben solida. Per ora abbiamo posto attenzione sui meccanismi della difesa, dalla prossima settimana inizieremo a lavorare sull’attacco. Per noi sarà importantissimo arrivare al via subito consistenti perché affrontiamo tutte big in casa all’andata. Quindi partiremo quadrati, se poi verrà subito fuori il bel gioco tanto meglio”.

Che effetti avrà l’allargamento a dodici squadre?

“Penso che sarà più interessante così. Un campionato più combattuto, sia in testa sia in coda. Forse, a livello di espressione di gioco, ci saranno partite più chiuse, con meno palloni mossi al largo e più tatticismo. L’anno scorso, senza retrocessione, prendere 50 punti o perdere anche tutte le partite contava poco. Quest’anno, con due squadre che scendono in A, si cercherà sempre di fare punti e di prenderne il meno possibile”.

Vi aspetta un esordio suggestivo: stracittadina con il Valsugana, allo stadio Plebiscito. Che derby sarà?

“Intanto penso che sarà suggestivo, per loro, alla prima partita in massima serie, per noi che torneremo al Plebiscito dove abbiamo vinto lo scudetto e anche per gli appassionati di Padova, che non vedono un derby da 20 anni (l’ultimo fu con il Cus Padova, nella stagione 1998-1999, ndr). Credo che sarà una partita molto difficile per noi. Tanti parlano di Davide contro Golia ma non sarà così. Il Valsugana ha impostato tutta la pre-stagione in funzione di quel match, sarà una sfida molto delicata anche se loro sono una matricola e noi i campioni d’Italia. Conta l’esperienza, sicuramente, ma loro non avranno niente da perdere e arriveranno carichi al massimo. Per molti giocatori del Valsu sarà la partita della vita. Dovremo essere molto concentrati per evitare sorprese”.

Chi sono le favorite del Top 12?

“Sopra tutte vedo Calvisano e Fiamme Oro. Il Patarò ha perso tanti giocatori ma ha fatto acquisti di altissimo livello. Su tutti l’apertura australiana Sam Lane e il ritorno di Samuela Vunisa. Le Fiamme hanno fatto innesti mirati e sono al secondo anno con Guidi. Poi comunque ci sono tante altre contendenti di assoluto valore: Rovigo, che può ripartire con Casellato. il Viadana di Frati, i Medicei che continuano a crescere e anche San Donà”.

I vostri prossimi impegni?

“Abbiamo in programma tre amichevoli, tutte in trasferta e con formazioni di Top 12. Il 18 agosto giocheremo a Verona, il 25 a Reggio Emilia e il 1 settembre a Udine, per il Torneo degli Angeli, con il San Donà”.

 

Il calendario di Top12