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Si disputava la 4^ giornata tra Pistoia e Livorno, partita tesa, sentita. Le due compagini prima dell’incontro riportavano gli stessi risultati e i punti in palio sarebbero stati pesanti per entrambi. Partita sentita, si diceva, fatta di episodi, dato l’equilibrio delle due squadre in campo. 8 a 7 al 60’, questo è il risultato prima della sospensione del match avvenuta per mano del giudice di gara.
Durante una ruck, dopo una serie di contatti duri e al limite del regolamento, un giocatore del Livorno decide che è il momento di sostituirsi all’arbitro e sancisce che la punizione più appropriata sia una seria di pugni ai giocatori pistoiesi a terra.
Apriti cielo!
Nessuno ci sta ad uscire sconfitto da questa bagarre e, mentre i più vicini “prendono le difese” dei propri compagni, dalle panchine non stanno a guardare e giunge il momento delle spiegazioni per tutte quelle incomprensioni che erano nate nel corso del match. Potrebbe finire qui, in maniera non elegante, ma “accettabile”, con qualche cartellino e qualche occhio nero.
Purtroppo invece gli animi si scaldano anche sulle tribune ed i battibecchi diventano parole grosse, che in un attimo si trasformano in azione. Le pentole, portate dalla tifoseria livornese per farsi sentire e sostenere i propri giocatori, diventano armi ed alla fine alcune di queste oltrepassano la recinzione ed entrano in campo.
Non proprio una bella pagina di rugby, sembra di essere tornati in dietro di una ventina d’anni, quando i punti di sutura valevano come quelli ottenuti in campo.
A chiudere “degnamente” questa vicenda ci ha pensato l’arrivo degli agenti delle volanti e una pattuglia dei carabinieri, che non hanno potuto fare altro che prendere atto di quanto successo, poiché tutto era già tornato alla normalità.
Ora si attende la decisione del Giudice Sportivo di giovedì, per verificare quali provvedimenti disciplinari verranno adottati.

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