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Si è tenuto settimana scorsa a Parma il primo raduno post quarantena dell’Italrugby, diverse facce nuove tra i 36 atleti convocati, 8 dei quali nelle vesti di “invitati”. Un gruppo di atleti profondamente rinnovato rispetto a quello visto agli ultimi mondiali in Giappone o al Sei Nazioni di febbraio.

 

Il giocatore più vecchio è il 33enne neozelandese del Benetton Jayden Hayward, il più giovane a 19 anni è il trequarti centro livornese Federico Mori. Tra i veterani del gruppo spiccano il 30enne Tommaso Benvenuti con i suoi 63 caps e il pilone Andrea Lovotti con 43. Impossibile non notare i tatuaggi di Monty Ioane, ala australiana del Benetton, un atleta che ha tutte le caratteristiche fisiche e tecniche per aiutare questa Italia ad aggiungere cavalli nel reparto arretrato. Ioane potrebbe esordire in azzurro già a novembre.

 

Alcuni dati della nuova Nazionale italiana rugby:

Età media atleti convocati al raduno di Parma: 26 anni
Età media atleti invitati al raduno di Parma: < 21
Numero di caps medi tra i presenti al raduno di Parma: 18 (14.5 con gli invitati)
Atleta più vecchio: Jayden Hayward (utilyt back, Benetton Rugby, 33 anni)
Atleta più giovane: Federico Mori (centro/ala, Kawasaki Calvisano, 19 anni)

 

 

E’ proprio l’head coach Franco Smith a illustrarci il suo progetto a conclusione del primo raduno della Nazionale Italiana Rugby per la stagione 2020/21.  

L’intenzione è sempre stata quella di guardare avanti, oltre una grande generazione di grandi atleti come Parisse o Ghiraldini, creando un nuovo cammino per l’Italia e sviluppando un DNA basato sugli ottimi risultati che i giovani delle ultime stagioni di Under 20 hanno ottenuto. C’è molto talento nei giovani italiani, un aspetto confortante con cui guardare al prossimo ciclo quadriennale” ha detto l’allenatore azzurro da Federugby.

Da questo primo raduno stagionale iniziamo a plasmare un gruppo di atleti che deve iniziare ad assumere un crescente carico di responsabilità, perché gli atleti che hanno concluso la propria carriera internazionale hanno lasciato un vuoto importante. E’ una grande sfida quella che ci aspetta, fatta di lezioni da imparare sul campo, le stesse che ha imparato la generazione che ha preceduto questa.

Nuove abitudini, una nuova cultura, un’etica del lavoro elevatissima sono i pilastri su cui costruire la nostra Nazionale. Tutti noi allenatori conosciamo bene l’ambiente italiano, io ho allenato una delle franchigie in passato, conosco il modo di lavorare e voglio costruire una collaborazione ancor più solida con Benetton e Zebre: anche da qui passa la costruzione del nostro DNA”.

 

Vincere e far crescere nuovi giocatori, questa è la nostra sfida” rimarca Smith.

 

Riguardo invece alla preparazione atletica affidata al Sudafricano Kruger:

“Quintin Kruger, il nuovo responsabile della preparazione, ha lavorato con me negli ultimi cinque anni e sa come allenare l’intensità e la forza che voglio vedere sul campo dalle mie squadre” ha aggiunto Smith. 

 

 

I 28 convocati (+ 8 invitati) dell’Italia