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Squadra che vince… Conor O’Shea un piano in testa ce l’ha sicuramente, ed è ovvio e scontato che non sia tenuto a rivelarlo. Non di meno appare strana, per non dire poco sensata, la sua decisione di confermare il XV vittorioso a Catania con le Fiji per il match di Firenze con l’Argentina. “Volevamo dare consistenza alle scelte fatte per la gara contro le Fiji, in particolare per una partita come quella contro i Pumas che, sotto ogni punto di vista, sarà molto più impegnativa e difficile da affrontare” sono le parole con cui il ct irlandese ha dato conto alla stampa della scelta operata. Parole che dovrebbero dare spiegazioni e contezza ma che sembrano aver fallito l’obiettivo e delle quali, onestamente, fatichiamo a individuare un senso. Dare consistenza alle scelte fatte significa confermare quelli mandati in campo al Massimino, cosa che avevamo perfettamente inteso leggendo la formazione di partenza. Non dice sulla base di quale ragionamento o calcolo di convenienza si sia giunti a una tale conclusione. Quanto poi al fatto che i Pumas saranno un avversario più attrezzato e tosto delle Fiji… l’acqua è un liquido e due più due fa quattro.

Resta il fatto che alcuni dei convocati azzurri per questa finestra novembrina avrebbero meritato minuti e occasioni, dal momento che fanno parte di un gruppo in via di costruzione. Prendere certe decisioni rientra a tutti gli effetti nelle prerogative di un ct. Certo che vedere McKinley n.10 opposto a Sanchez o Chistolini nel XV di partenza magari con l’azzardo di Minozzi estremo e Hayward schierato centro… Roba da Bar sport, sia chiaro, o poco più. È che dopo aver vinto “la partita che non si poteva perdere”, era lecito aspettarsi una serie di salutari avvicendamenti. Non è accaduto, niente di cui abbia senso lamentarsi.

L’Argentina di Hourcade (che negli ultimi tre Test con noi ha sempre vinto) si presenta con una mediana di tutto rispetto (Landajo-Sanchez) e con una terza linea (Leguizamon, Kremer, Matera) che metterà a dura prova i pari ruolo in maglia azzurra. Il blocco dei primi 5 ci è superiore sul punto d’impatto e (anche se non in maniera clamorosa) in mischia chiusa, mentre dalle ali Boffelli e Cancelliere è lecito attendersi attacchi all’insegna della spregiudicatezza e dell’inventiva. Dopo che è entrata nel salotto buono del Four Nations (pardon: Championship) la pattuglia bianco celeste ha imboccato la strada che conduce all’altissimo livello internazionale, la stessa cui punta l’Italia, che però, al momento, si trova ancora in coda sulla tangenziale. Per anni il movimento argentino ha alimentato la crescita del nostro rugby di vertice e iniettato sangue fresco e grandi competenze miste a talento nei campionati del vecchio continente. Da quando ha trovato le risorse per “fare da sola” ha dimostrato di avere idee chiare e di disporre di uomini giusti al posto giusto. Chapeau!

Pronostico: Argentina + 12

 

Le ultime tre uscite contro l’Argentina ci hanno visto sconfitti:

11-06-2016 Argentina - Italia  30-24 (Estadio Municipal di Santa Fé)

14-11-2014 Italia - Argentina 18-20 (Stadio Luigi Ferraris di Genova)

23-11-2013 Italia - Argentina 14-19 (Stadio Olimpico di Roma)

 

Le formazioni di Italia e Argentina:

Italia: 15 Jayden Hayward, 14 Leonardo Sarto, 13 Tommaso Boni, 12 Tomasso Castello, 11 Mattia Bellini, 10 Carlo Canna, 9 Marcello Violi, 8 Sergio Parisse (c), 7 Abraham Steyn, 6 Francesco Minto, 5 Dean Budd, 4 Marco Fuser, 3 Simone Ferrari, 2 Luca Bigi, 1 Andrea Lovotti
Panchina: 16 Leonardo Ghiraldini, 17 Federico Zani, 18 Dario Chistolini, 19 Federico Ruzza, 20 Giovanni Licata, 21 Tito Tebaldi, 22 Ian McKinley, 23 Matteo Minozzi
Allenatore: Conor O’Shea

Argentina: 15 Joaquin Tuculet, 14 Sebastian Cancelliere, 13 Matias Orlando, 12 Santiago Gonzalez Iglesias, 11 Emiliano Boffelli, 10 Nicolas Sanchez, 9 Martin Landajo, 8 Juan Manuel Leguizamon, 7 Marcos Kremer, 6 Pablo Matera, 5 Tomas Lavanini, 4 Matias Alemanno, 3 Nahuel Tetaz Chaparro, 2 Agustin Creevy (c), 1 Santiago Garcia Botta
Panchina: 16 Julian Montoya, 17 Lucas Noguera, 18 Enrique Pieretto, 19 Guido Petti, 20 Benjamin Macome, 21 Gonzalo Bertranou, 22 Juan Martin Hernandez, 23 Matias Moroni
Allenatore: Daniel Hourcade

 

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Foto Alfio Guarise