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Daniel Insaurralde, argentino di Parana', è in Italia dal 1988 e ha allenato tante squadre italiane, oggi allena il Pesaro Rugby in serie B ed è in corsa per vincere il campionato.

E' il tecnico che ha avuto il merito di portare e di far crescere in Italia tanti giocatori Argentini anche allo scopo di arricchire il nostro campionato, ma il suo contributo più importante è stato quello di aver portato in Italia l'uomo simbolo di questa nazionale, sabato contro il Galles indosserà i gradi di capitano: Martin Castrogiovanni.

A quanti  ragazzi argentini hai fatto provare l'esperienza del rugby italiano?

Parecchi, tra i nomi piu' importanti senza dubbio : Jose Pellicina (Overmach Parma), Agustin Sulpis, Fabio Zitelli, Martin Murgier (Cammi Calvisano e Cavalieri Prato), Luis Otagno, Juan Martin Soffredini (Leonessa Rovato e Overmach Parma), Juan Mistura, Javier Reyes, Sebastian Damiani (Gran Parma), Emiliano Marcos, Marco Falzone (Rugby Colorno), Facundo Barni, Jorge Prezioso (Rugby Bologna e Rugby Brescia) e tanti altri..    e ovviamente Castro

Parlaci un po' della tua vicenda con Castro

Lo conosco da tanti anni, siamo della stessa città,giocava nel mio stesso club in Argentina ,il Club Atletico Estudiantes de Paranà. Nel 2000 tornai in Argentina, lo incontrai ma lui era ancora indeciso in quanto avendo militato in under 19 e under 21 dell'Argentina e avendo disputato già un mondiale e un Sudamericano di categoria, voleva provare ad arrivare a giocare nei Pumas. Ma nel 2001  mi chiamo' e mi raggiunse a Lecco dove mi trovavo ad allenare, in seguito lo presentai a Calvisano dove cominciò a farsi conoscere seriamente in tutto il mondo del Rugby Italiano.

Il resto lo conosciamo…..

Che tipo era Castro da giovane?

Un ragazzo semplice, molto “Dinamico”,  un grande lavoratore sul campo da Rugby, un ragazzo che ha  iniziato a giocare  a 17 anni, ma il suo impegno e le sue qualità lo hanno portato dove sappiamo…diventando il pilone moderno per eccellenza e un punto di riferimento importante per tutto il movimento del rugby italiano.

Quando l'ho visto sul palco dell'Ariston mi è scappato un sorriso e ho pensato ''chi l'avrebbe mai detto”

Come lo vedi come capitano della Nazionale ?

E' la persona giusta per sostituire Parisse, ha già fatto il capitano e lo ha fatto molto bene, inoltre  penso che se lo meriti.

Come è cambiato il Rugby Italiano in questi anni ?

Sicuramente c'e' stata una grande crescita a livello mediatico e anche la nazionale è cresciuta tanto, tuttavia penso che le piccole realtà non abbiano avuto lo stesso tipo di crescita. C'e una grossa carenza nella preparazione tecnica e ci manca tanto lavoro di base.
Per quanto riguarda la prima divisione che una volta era la serie A e oggi si chiama Eccellenza penso che il livello tecnico sia leggermente calato.

L'Argentina ha fatto vedere 2 ottimi mondiali e non ha sfigurato davanti alle migliori al mondo nel  Championship, dove può arrivare?

L'Argentina si sta ancora svegliando nella sua realtà rugbystica, sicuramente gli ultimi risultati sono frutto di tanti anni di lavoro, i club vanno avanti per la loro strada e stanno nascendo ottime accademie federali. C è ancora tanto da fare, l'alta competizione ti porta sempre a migliorare in tutti sensi,  le basi sono ottime, le nostre nazionali giovanili, che sono il futuro, stanno lavorando bene e giocano alla pari contro tutti, questo garantisce un bel futuro.

E il Pesaro?

Il Pesaro è una bella realtà, magari poco conosciuta, siamo sulla buona strada per tentare l'assalto alla serie A, c'è un buon gruppo di giocatori con tanta voglia di fare bene e di crescere nella rosa abbiamo anche ragazzi che fanno parte della Nazionale Under 18, e quindi ottime prospettive, speriamo bene...