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La Rugby World Cup 2015 è stata allo stesso tempo molto dura ma anche soddisfacente per il Galles che seppur falcidiato dagli infortuni ha passato il turno nella Pool of Death e perso di misura nei quarti di finale in un match incredibile contro il Sud Africa. Secondo la stampa anglosassone il 2016 appare molto luminoso per i Dragoni, ed ecco perché:

1. Giovani di talento

Chi ha beneficiato maggiormente degli infortuni sono stati sicuramente le giovani star che hanno potuto giocare al livello più alto in assoluto mentre quelli delle altre nazioni dovranno aspettare altri 4 anni. Questo tipo di esperienza sarà sicuramente fondamentale per la crescita del rugby gallese.

2. Esperienza

Al fianco dei giovani di talento c’è un gruppo di giocatori d’esperienza ma ancora relativamente giovani. Ad esempio capitan Sam Warburton (infortunatosi alla caviglia nel match con gli Ospreys starà fuori 6 settimane) ha soli 27 anni, giocherà la sua terza RWC nel 2019 e ci sono un buon numero di star che raggiungeranno i 100 caps entro quella data.

3. Consistenza

Warren Gatland guiderà il Galles alla sua terza coppa del mondo con pressochè lo stesso staff di allenatori. La squadra titolare non è cambiata e non cambierà molto, solo alcuni giocatori d’esperienza lasceranno il posto ai nuovi talenti. Questo significa che la squadra saprà benissimo cosa aspettarsi dallo staff e sul sistema di gioco di Gatland.

4. Controllo dei giocatori

Con gran parte delle star gallesi di ritorno nelle “regions” con la firma dei famosi contratti “duali” la WRU potrà esercitare un maggior controllo sui propri talenti. Ciò significa che Gatland e lo staff potranno gestire meglio e disporre più a lungo dei giocatori, potranno pianificare più facilmente minuti giocati e gestire in maniera ottimale la tipologia di allenamenti.

5. Profondità della squadra

Disponendo dello zoccolo duro di giocatori d’esperienza, e un discreto numero di altri giocatori che si sono giocati al meglio le chance grazie/a causa degli infortuni dei compagni il Galles ha sviluppato un’ottima profondità in quasi ogni ruolo. Sebbene non si possa paragonare a nazioni come l’Inghilterra, ha molti più ora giocatori di qualità che tempo addietro.

6. Esperienza all’estero

Giocatori chiave come Leigh Halfpenny, Jamie Roberts, Jonathan Davies, Dan Lydiate e altri hanno avuto o stanno avendo esperienze di gioco in Francia, e in tutta onestà hanno avuto la possibilità di giocare a un livello sicuramente più alto che se fossero rimasti in Pro12. Potranno condividere questa esperienza e far crescere più rapidamente i giovani presenti in squadra.

7. Attitudine al cambiamento

Sicuramente Gatland ha dimostrato di avere i suoi preferiti ma anche di non aver remore quando si tratta di cambiare giocatori che non sono più al loro meglio senza temere nel tagliare dei senatori per far posto a dei giovani talenti. Questa attitudine al cambiamento significa che i giocatori non possono adagiarsi sugli allori e saranno forzati a giocare costantemente al meglio delle loro possibilità.

 

Foto Elena Barbini

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