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In occasione del Pranzo Media del Presidente federale tenutosi ieri sono emerse alcune informazioni interessanti circa lo stato e il futuro del rugby italico. Gavazzi ha risposto alle domande dei media presenti, nel corso dell’incontro si è parlato del dopo Brunel, dei risultati della nazionale maggiore in questo 6 Nazioni, dei settori giovanili, del Campionato d’Eccellenza, della terza franchigia e di altro ma partiamo da quello che susciterà maggiore dibattito forse.

E’ in corso la trattativa con il rappresentante dei giocatori sul nuovo sistema di remunerazione delle presenze in nazionale. L’idea del Presidente Gavazzi è quella di abolire i gettoni presenza per i giocatori e instituire solamente un premio di qualificazione ai quarti di finale di circa 50.000 euro, la ratio della proposta è quello di dare un orientamento all’obiettivo ai giocatori ed abolire la remunerazione a gettoni presenza per la sola convocazione (ha parlato di una sorta di pensionamento) giustificato con il fatto che i giocatori sono già pagati, almeno in parte, con “denari” federali. La trattativa è in corso e non è facile.

Il costo dell’operazione sarà marginalmente superiore alle cifre messe a budget per le RWC 2007 e 2011, i conti dicono circa un 3% rispetto al 2011. Su 31 convocati il conto è presto fatto.

Questo ragionamento si innesta su quello riguardo alle aspettative per la prossima RWC per la quale Gavazzi pensa che la partita di esordio con la Francia sia più abbordabile rispetto a quella con l'Irlanda dal momento che sia il match di Six Nations dell’anno passato che quello di quest’anno fossero fattibili ma “siano stati buttati via”.

In ottica RWC è dell’idea di assumere un tecnico sui calci ma deve ancora confrontarsi con il ct.

Parlando del dopo Brunel precisando che non è mai stato affrontato un tema dimissioni dell’attuale CT, ha specificato che l’accordo con il nuovo allenatore verrà stabilito entro l’estate ma comunicato ufficialmente dopo la RWC, in ogni caso il nuovo allenatore sarà disponibile da marzo 2016. Sono state sentite più persone a partire da Wayne Smith (che però ha un contratto con gli All Blacks), fino a Conor O’Shea.

Gavazzi ritiene che sia sposabilissimo il rigore anglosassone con la creatività italiana sul campo. Si cerca un allenatore “puro” o anche un Director of Rugby con esperienza da allenatore che sappia anche indicare un suo collaboratore diretto che avrà la responsabilità delle accademie fino alla U20 e della formazione dei giocatori (in pratica un direttore dell’alto livello che andrebbe a sostituire Carlo Checchinato). Proseguendo nel discorso ha dichiarato che vede Fabien Galthiè più come un uomo di campo e che in ogni caso il prossimo responsabile della Nazionale dovrà fare un lavoro di raccordo e supervisione con le franchigie...quello che per contratto non ha potuto fare Brunel.

Nello specifico, rispondendo a una domanda di Gianluca Barca di Allrugby che chiedeva se avessero provato a fare un’analisi di cosa non fosse andato e se per caso non fosse stato dato un incarico sbagliato a Jacques Brunel, ennesimo allenatore dall’ottimo curriculum che dal 2000 ad oggi non è riuscito ad ottenere i risultati sperati, il Presidente ha risposto che i risultati di 3 anni di 6 Nazioni sono stati una media del 5° posto, quindi superiore se si vuole alla media dei risultati precedenti.

Il ruolo dell'Italia non deve essere quello del simpatico contendente perchè "a me piace vincere e dobbiamo lavorare sodo per ridurre il gap con le federazioni con numeri maggiori dei nostri a livello di risorse e giocatori".

Detto questo Gavazzi ha anche precisato che la strada è lunga e che a noi mancano 125 anni di storia e tradizione che ci permettano di chiudere il gap portando l’esempio della Francia che ha colto la prima vittoria solo dopo 11 anni nel 1921 e il primo 5 Nazioni dopo 44 anni nel 1954. Il raggiungimento di un livello superiore avverrà grazie all’investimento nel settore giovanile tramite il lavoro continuativo su U16, U17 e U18 e che i frutti del lavoro impostato durante il suo mandato si vedranno con questi attuali settori giovanili.

In quest’ottica ha precisato che è previsto un percorso di inserimento degli U18 e che la FIR sta lavorando per innalzare il periodo minimo di permanenza dei prodotti delle Accademie nelle franchigie e nei club da 2 a 3 anni almeno in modo da non vanificare un investimento effettuato dalla Federazione in modo che ne giovino i club esteri (esempio Campagnaro/Exeter).

Così come una strategia per dare un minutaggio maggiore ai giocatori U20 che escono dall’Accademia Francescato organizzando ad Agosto, Settembre...Gennaio una serie di amichevoli contro i club di Eccellenza e/o contro club stranieri in modo da raggiungere almeno i 500 minuti di gioco.

Parlando di franchigie ha affermato che si deve lavorare per costruire una struttura di lavoro condivisa e in un futuro (circa 6 anni) una terza franchigia di "sviluppo" stile Connacht che faccia da "incubatore" per i nuovi prospetti italiani.


Commentando i movimenti di mercato, Gavazzi ha parlato dell'arrivo di Mils Muliaina come di un'operazione di marketing, di un campione del mondo All Blacks che ha un contratto equiparabile a quello di Geldenhuys. Mentre Allan è rimasto a Perpignan per volere del padre ed ha confermato che sono in corso dei colloqui con Alex Lozowski, la giovane apertura dei Wasps di madre italiana segnalato da Andrea Masi.

Dobbiamo ora lavorare per il Mondiale 2023 "perchè è una grandissima fonte di business": Francia 2007 ha dato un 0,7% in più del PIL, per Inghilterra 2015 si prevede un +1% e nella turnazione tra i continenti potrebbe toccare all' Italia in Europa. "Ho già parlato con Tavecchio e Malagò, sarebbe un ottimo motivo e veicolo per rinnovare e mettere a norma gli stadi". I movimenti delle Zebre dovrebbero essere resi noti in settimana, Venditti è in uscita destinazione Inghilterra, mentre Benetton ha fatto una gran bella squadra in prospettiva.


Parlando dell' Eccellenza il discorso è più articolato, partendo dal presupposto che tutto lo sport italiano soffre della congiuntura economica e che l'Eccellenza non fa eccezione, servirebbe una normativa fiscale che rafforzi gli incentivi ad investire nello sport. Il Presidente ha affermato anche che questo campionato debba essere lo sbocco naturale del lavoro svolto a livello giovanile e che ad ora ci sono diverse squadre a lottare per il 4° posto playoff anche se in  un futuro, per innalzare il livello di competizione, non gli dispiacerebbe ridurre il campionato a 8 squadre.


Concludendo con le donne (invero non l'ultimo tema trattato nel pranzo) Gavazzi ha elogiato i risultati del settore femminile che gode, forse, di una struttura più coesa ma ha affermato anche che il gap è ridotto nel confronto delle altre contendenti perchè siamo partiti alla pari...cioè abbiamo iniziato la competizione negli stessi anni.

Rispondendo infine ad una doamnda specifica è emerso che sarebbe piaciuto che Marius Mitrea potesse arbitrare una gara alla RWC2015 ma che  la negoziazione non è stata facile, in ogni modo il nostro arbitro gode di una grandissima fama.

 


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