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Che la sfida di sabato scorso sia stata la seconda più deludente di questo Sei Nazioni, seconda soltanto a Italia-Irlanda 10-63, lo abbiamo capito da quello che abbiamo visto in campo. Azzurri molto disorganizzati, incapaci di difendere e di placcare a dovere, che hanno finito per concedere troppo ad una Francia aggressiva si ma di certo non impossibile da battere. Spesso abbiamo ripetuto che l'Italia non gioca ai fini dell'economia della partita, gestisce possessi prolungati senza mettere punti sul tabellino. Grosso modo è successo questo anche sabato scorso:

Il possesso palla si attesta sul 55-45 in favore degli Azzurri, i quali detengono la maggior occupazione territoriale (61-39). I problemi in mischia chiusa sono stati palesi: l'Italia ha vinto soltato 4 mischie contro le 10 della Francia

In difesa i numeri non sono per niente a nostro favore: 121 placcaggi fatti e 55 sbagliati! I blues hanno rotto 55 placcaggi.

Gli errori complessivi sono stati 77, il doppio di quelli commessi dai blues (38). In totale i nostri hanno percorso 350 metri contro gli 856 della squadra di Novès.

Aldilà del possesso, che per la prima volta va a nostro favore, gli Azzurri hanno sbagliato tutto il resto e hanno dovuto fare i conti con la scarsa continuità e l'incapacità di gestire situazioni frenetiche in campo.

Un plauso speciale va a Luca Sperandio, al suo esordio sabato scorso, che in otto minuti ha fatto molto più dei suoi compagni: 43 metri percorsi, 3 palloni portati e un difensore battuto. Ottima partita anche per Canna (43 metri percorsi e 7 palloni portati) e Padovani (34 metri e 8 palloni portati). Quest ultimo bravissimo in fase di copertura quando ha tagliato fuori Nakaitaci lanciato in meta (dopo averlo recuperato) e aver negato una meta a Vakatawa.

 

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Foto Alfio Guarise