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La trovata di Conor O’Shea di far partire dalla panchina Minto, Ghiraldini, Bronzini e Campagnaro pare in linea con la previsione che le squadre  dovrebbero tornare in campo per il secondo tempo in una situazione di punteggio vicina alla parità. Giocare l’ultima mezz’ora con: il miglior n.2, il miglior 9, il miglior centro e una terza a tutto campo, con licenza di fare danni veri nel dispositivo difensivo avversario, è ipotesi che stimola, intriga e un poco persino affascina.

Ma quasi in parità, nei dintorni del 50’ ci dovremmo arrivare faticando il giusto e spendendo in proporzione. Tanto. Perché se davvero O’Shea si fida dei primi XV mandati in campo per tenere il Galles a portata di break per un intero tempo e spiccioli, delle due l’una: o ritiene i Dragoni deboli e poco consistenti in alcune aree nevralgiche del loro schieramento, o corre il rischio di andare sotto di brutto nei primi due quarti, sicuro o quasi di poter recuperare con quelli della panchina. Da mandare al fronte quando i gallesi entreranno nella fase discendente della loro produttività complessiva. Comunque la si guardi non è roba facile da maneggiare.

Diamo ora un’occhiata alle certezza, di una partita che molti (troppi!) assegnano agli Azzurri, senza specificare la ragione di tanto ottimismo (Gatland troppo preso dalle incombenze legate al viaggio dei B&I Lions per curare a dovere il Sei Nazioni, ammettiamolo! Non regge). Certezze. Eccole:

Certezza n.1: Halpenny estremo veste la maglia del Galles. Cioè, ci gioca contro, non con noi.

Certezza n. 2: l’estremo di cui al punto 1 e coppia di ali North – Williams costituiscono un triangolo allargato che vale una decina di volte quello dell’Italia che è: Padovani – Bisegni – Venditti. Sia detto con tutto il dovuto rispetto.

Certezza n.3: la coppia di centri J. Davies – S. Williams vale, in attacco e in difesa, due volte McLean – Benvenuti

Certezza n. 4: Dan Biggar è l’unica apertura di livello internazionale sul campo. E anche lui veste la stessa maglia dell’estremo di cui al punto 1.

Certezza n.5: fatto pari il match Parisse – Moriarty, quando diamo di distacco alla coppia di flanker Mbandà – Steyn rispetto a quella formata da Tipuric e Warburton quanto a contributo efficace alle operazioni delle rispettive squadre? Diciamo: un bel po’?

Certezza n. 6: i due blocchi dei primi cinque si equivalgono. Sulla carta: in giro per il campo, in rimessa laterale, nelle zona di collisione e in chiusa.

Ciò detto, risulta che il Galles di sabato all’Olimpico parte con la concreta possibilità di andare al riposo avanti in maniera potenzialmente “importante”. Diciamo di 12 o 15 punti. E di arrivare intorno al 50’ con il vantaggio ancora intatto. A quel momento entrerà in scena la panchina di qualità che O’Shea ha tenuto di scorta. Basterà a girare la partita a nostro favore? Direi di no.

E spero davvero di sbagliarmi!

 

Italia: 15 Edoardo Padovani, 14 Giulio Bisegni, 13 Tommaso Benvenuti, 12 Luke McLean, 11 Giovanbattista Venditti, 10 Carlo Canna, 9 Edoardo Gori, 8 Sergio Parisse(c), 7 Maxime Mata Mbanda, 6 Abraham Steyn, 5 George Biagi, 4 Marco Fuser, 3 Lorenzo Cittadini, 2 Ornel Gega, 1 Andrea Lovotti
Panchina: 16 Leonardo Ghiraldini, 17 Sami Panico, 18 Pietro Ceccarelli, 19 Joshua Furno, 20 Francesco Minto, 21 Giorgio Bronzini, 22 Tommaso Allan, 23 Michele Campagnaro

Galles: 15 Leigh Halfpenny, 14 George North, 13 Jonathan Davies, 12 Scott Williams, 11 Liam Williams, 10 Dan Biggar, 9 Rhys Webb, 8 Ross Moriarty, 7 Justin Tipuric, 6 Sam Warburton, 5 Alun Wyn Jones (c), 4 Jake Ball, 3 Samson Lee, 2 Ken Owens, 1 Nicky Smith
Panchina: 16 Scott Baldwin, 17 Rob Evans, 18 Tomas Francis, 19 Cory Hill, 20 James King, 21 Gareth Davies, 22 Sam Davies, 23 Jamie Roberts

 

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Foto Elena Barbini