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Il nuovo corso azzurro inizia con una sonora lezione dai campioni in carica del Six Nations. Il Galles è squadra di livello superiore e l’ha dimostrato punendoci ad ogni minima distrazione, confezionando tre mete per tempo ed impedendoci con grande maestria di avvicinarci alla sua linea di meta. L’Italia di Franco Smith ha fatto intravedere buoni spunti ma è mancata sempre nel momento decisivo, a volte anche per qualche decisione poco lucida del direttore di gara, ma comunque esponendosi quasi sempre ai chirurgici cacciatori di palloni e disturbatori della linea difensiva dei Dragoni.

L’impressione è che si sia già un’idea di quello che intende portare in campo il ct sudafricano, che si è guadagnato la fiducia di tutto l’ambiente ovale italiano con la sua lunga e proficua militanza con il Benetton Treviso, da giocatore prima e da tecnico-manager poi. Il problema è che ci vorrà tempo e pazienza per vederne gli effetti, soprattutto se a complicare un’impresa già di per sé titanica – non abbiamo mai vinto a Cardiff e il Galles è tra le quattro migliori nazionali al mondo – ci si mette di mezzo anche l’indisciplina, grave nei primi venti minuti, ed erroracci banali, di schieramento o manualità, che ci sono costati mete, contropiedi e perdite di possesso in momenti chiave del match.

In simili condizioni, a fronte di un 42-0 senza appello, la prova degli Azzurri non è stata disprezzabile e non sono mancati spunti e segnali interessanti sia nelle combinazioni di gioco sia a livello personale. In pagella insomma non ci sono solo votacci.

Le pagelle.

Minozzi: Bersagliato dai bombardieri avversari e messo alla frusta sui palloni alti, permettendo ai gallesi di guadagnare il secondo penalty, ma soprattutto marcato a vista, ha poco modo di mettersi in mostra. Si riscatta parzialmente con un paio di belle fughe in fascia e contrattacchi in combinazione con Bellini e Canna. Voto 5

Sarto: Parte bene sia placcando sia avanzando palla in mano ma ha sulla coscienza la meta di Adams in prima fase da touche, stringendo all’interno e lasciando spazio per il due contro uno ad Halfpenny. Voto 5

Morisi: Anche per lui giornata durissima nonostante la generosità e gli sforzi per tamponare i martellanti centri gallesi. Rischia troppe volte di isolarsi e di farsi portare in touche, in difesa è spesso costretto a dannarsi per recuperare. Voto 5

Canna: A mio modestissimo parere, il trequarti azzurro più positivo. Ci sono da rivedere parecchie cose ma ha dimostrato di poter reggere l’urto frontale di mostri come Parkes e North, di far giocare in modo adeguato una seconda linea d’attacco e di saper accelerare nei buchi appena ha un metro di spazio in più. Voto 6

Bellini: Prestazione negativa anche se va detto che è stato tra i giocatori più presenti sia in attacco sia in difesa. Spesso gioca d’istinto, finendo per isolarsi e concedere tenuto, o pecca d’incuria a contatto, perdendo possessi importanti. Quando però ha spazio fa sempre strada. Voto 5,5

Allan: Tanti peccati da scontare, nonostante una regia tutto sommato lineare. Ogni tanto avrebbe potuto osare di più, evitando di dare regolarmente palla al triangolo allargato avversario. Ingenuo a non rotolare concedendo fallo, sotto pressione perde una sfida aerea e si fa stoppare, anche se merita l’applauso per un provvidenziale intercetto a 5 metri dalla nostra linea di meta. Voto 5 +

Braley: Partita energica e sostanzialmente lucida da parte del mediano in forza al Gloucester, che in diverse occasioni fa salire i giri del motore azzurro. Raramente però trova la quadra contro le micidiali guardie gallesi, che lo tampinano sempre ai limiti del lecito, e in più di un’occasione non gestisce con la dovuta assistenza i pick&go dei compagni. Voto 5/6

Steyn. Ci ha abituato a prestazioni da animale scatenato e vederlo patire così ci dà la misura del muro contro cui si sono dovuti scontrare sabato gli Azzurri di Smith. Prova estremamente generosa ma priva di acuti. Ha sulla coscienza un’entrata laterale in attacco che vanifica un buon avanzamento. Voto 5

Negri. Tante cariche di cavalleria pesante per lui, in alcuni casi davvero efficaci. Altre volte però si fa spingere in touche o finisce tra le grinfie del nemico. Prova di luci e ombre. Voto 5 ½

Polledri. Si conferma all’altezza anche in una giornata di grande sofferenza come quella vissuta al Millennium. Il più positivo degli avanti come ball carrier, rognoso in difesa guadagnando anche un tenuto a terra, perde filo solo con un velo su Morisi che manda alle ortiche una buona occasione. Voto 6

Cannone. Paga lo scotto in partenza, trovandosi in ritardo su una pulizia in ruck e subendo i primi impatti, ma cresce con il passare dei minuti lottando come un leone fino a dieci dal termine. E’ lui il migliore placcatore Azzurro e il terzo in assoluto del match. Esordio speriamo profetico. Voto 6 ½

Zanni. Un giocatore della sua esperienza non deve concedere falli sciocchi come quello che ci costa in ruck il 3-0. Poi cerca di riscattarsi, lavorando sodo in ogni frangente in cui viene chiamato in causa. Nel complesso però non riesce ad incidere come dovrebbe. Voto 5 –

Zilocchi. Prende bene le misure al diretto avversario in mischia, insieme ai compagni di reparto. Buona la presenza fisica attorno ai raggruppamenti, esame superato pur senza fare la differenza. Voto 6

Bigi. A me il capitano è piaciuto, anche se dovrà imparare a comunicare meglio con gli arbitri nel corso del match per evitare di cadere nelle trappole degli avversari di turno. Molto attivo specialmente nel primo tempo, gestisce bene mischie e touché, pecca solo per un placcaggio alto su Tipuric evitabile. Voto 6 +

Lovotti. Commette un’ingenuità pagata a caro prezzo, ostruendo Halfpenny che ringrazia infilando tra i pali il terzo calcio di punizione, con cui il Galles va oltre il break. Per il resto combatte, spinge vigorosamente e dà sostegno ai compagni a sufficienza ma dev’essere più lucido sulla disciplina, soprattutto in quanto recidivo. Voto 5 +

 

Lazzaroni. Una prestazione di carattere e sostanza quella del seconda linea del Benetton, che sferra un paio di placcaggi devastanti e si distingue anche galoppando palla in mano. Sfortunato nell’ultima fuga in fascia in cui non riesce a smarcare il compagno all’ala per una smanacciata regolare dei gallesi, che poi vanno a segnare a tempo scaduto con Adams. Voto 6 +

Fischetti. Si presenta al Sei Nazioni facendo dannare il diretto avversario, costretto a crollare sistematicamente per tenerlo a bada concedendo diversi falli. Positivo anche nel breakdown e in ripartenza su palla recuperata. Voto 6 ½

Riccioni. In mischia ordinata va alla grande, bello solido sia con Bigi sia con Zani e con il suo fisicone regge a dovere gli urti dei bestioni in maglia rossa. Nel gioco aperto può fare di più. Voto 6 +

Licata. Cerca di mettersi in mostra guadagnando metri in un paio di occasioni, tra cui una pregevole combinazione con Fischetti. Abbiamo bisogno di giocatori che scalpitano per dimostrarsi all’altezza, ottimo atteggiamento che vale la sufficienza. Voto 6

Hayward. Venti minuti ordinati e senza grosse sbavature ma anche senza iniziative degne di nota. Voto 5/6

Zani, Budd e Palazzani. entrano nel finale, senza possibilità di incidere su un match ormai in archivio. NG

Franco Smith. Non è l’esordio sperato, anzi. Merita però fiducia e un incoraggiamento dopo aver visto gli Azzurri affrontare il Galles con cognizione di causa, pur finendo bastonati forse oltre i propri demeriti. Dovrà abituarsi a pretendere l’impossibile e oltre dai suoi giocatori, perché la tacca delle altre squadre del Six Nations è la stessa dei Dragoni. Voto 6 (d’incoraggiamento)

Arbitro Pearce: Pesa poco o nulla sul risultato ma poteva decisamente fare più attenzione su un paio di smanacciate fallose in ruck da parte dei gallesi, che nel primo tempo ci fanno perdere palla in attacco e nel secondo aprono la via alla meta di Tompkins. Voto 5

 

 

 

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