x

x

All’interno del progetto Ready to Grow, sottoscritto lo scorso maggio da Fiamme Oro Rugby (Top10), Rugby Roma Olimpic Club (Serie B) e Nea Ostia Rugby (Serie C), è partita una prima azione di sperimentazione. Il progetto iniziale, prevedeva l’avviamento di una nuova era del rugby a sud della Capitale. Per la stagione 2021-22 i tre club avevano siglato un primo accordo triennale per il raggiungimento di obiettivi societari comuni. In particolare si fa riferimento ad un progetto che, per la prima volta in Italia, punta al potenziamento del vivaio giovanile in maniera sistematica e congiunta, con l’idea di innalzare la qualità tecnico-tattica delle giovani promesse dei tre club appartenenti a tre campionati diversi, seguendo una filosofia unica d’allenamento. Non si tratta di una “fusione”, perché le tre importanti compagini societarie di Roma pur continuando a conservare la propria personale identità societaria, confermano la volontà di convergere verso una visione comune di performance rugbistica, caratteristica, questa, che sostanzia la volontà di una nuova buona pratica nel rugby italiano.

Per “dare gambe” a questo nuovo percorso è stato individuato il coordinatore comune della performance fisica che, a stretto contatto con i preparatori fisici dei tre club, aiuterà e promuoverà la cultura del rugby d’élite in chiave atletica. Si tratta di Francesco Dimundo, 32-enne, barese, specializzato in Strength and Conditioning presso l’Università di Edimburgo in Scozia, Dottorando presso la Birmingham City University in Inghilterra con ricerca inerente all’ Identificazione e Crescita del Talento nel Rugby Union Professionistico (di cui le pubblicazioni online), e con esperienze quale docente universitario presso diverse università anglosassoni. Dimundo ha avuto esperienze internazionali con l’ Academy dei Wasps a Coventry (Inghilterra) e con i Worcester Warriors (Inghilterra) nel massimo campionato di rugby inglese.

Si tratta di un approccio inclusivo della preparazione fisica, in cui il giovane rugbista viene collocato al centro di un percorso formativo che ottimizza la crescita e lo spinge a migliorarsi giorno per giorno” – dice Dimundo. “Questa idea di allenamento non scarta giocatori, anzi favorisce la crescita a medio e lungo termine di tutti i rugbisti dei tre diversi campionati, perché ognuno ha delle potenzialità. Noi tecnici aiutiamo i giovani a far emergere queste potenzialità al momento giusto” – continua il coordinatore della preparazione fisica del progetto Ready to Grow.

Il progetto, tra i pochissimi nel suo genere nella nostra penisola, sembra ispirarsi a ciò che è stato fatto negli ultimi anni nel settore dell’identificazione e sviluppo del talento in altre realtà internazionali. Lo abbiamo chiesto al tecnico pugliese, trasferitosi da pochissimo dall’Inghilterra a Roma che ci risponde: “Sono orgoglioso di aver avuto questo incarico. Ringrazio infatti i manager e i tecnici dei tre club per avermi affidato questo compito. Ciò significa che il movimento rugbistico italiano ha voglia di migliorare il processo di crescita dei giovani talenti italiani a tutti i livelli. E’ da apprezzare anche la lungimiranza della F.I.R. che a livello federale sta facendo scelte importanti per potenziare i propri standard, in linea con i trend avviati a livello internazionale. Negli ultimi 4 anni ho coordinato un progetto simile nel quale ha investito il club di Premiership dei Worcester Warriors e l’Università di Birmingham City, progetto rivolto alla selezione e crescita dei propri giocatori più talentuosi dell’academy, dall’U15 all’U21. Perciò questa esperienza nel progetto “Ready to Grow” rappresenta per me una “nuova sfida” che mi consente di mettere a disposizione di Roma il know how che ho accumulato sulla crescita di giovani talenti. Sono sicuro che sarà un’esperienza emozionante per tutti, e non vedo l’ora di confrontarmi, condividere informazioni, e collaborare con i tecnici dei tre club romani”.

Al di là dell’approccio inclusivo e del concetto di “allenamento atletico per tutti” che emerge dalle parole di Francesco Dimundo, sarà interessante conoscere come si svolgerà il lavoro. “Il progetto non è invasivo e avrà diverse fasi che condurranno all’ottimizzazione della performance dell’ U17 e U19 dei tre club dei diversi campionati. Sarebbe anche interessante arrivare ad operare fin dalle fasce più giovani per accumulare un vantaggio nel tempo. Ma questo si vedrà. Nei prossimi giorni incontrerò i responsabili della preparazione fisica dei tre club per discutere dei dettagli e come procedere ad una iniziale raccolta dati, così da essere pronti per la prossima stagione. Questo progetto sarà interessante perché rappresenta una nuova pratica sperimentale in una prospettiva di divulgazione scientifica internazionale. Infatti, da un lato fornirà l’occasione per ampliare il network locale e internazionale dei tre club, dall’altro si avvarrà dei progetti già sviluppati dal Centro Studi delle Fiamme Oro coordinato dal responsabile Riccardo Di Maio”. Quindi “Il lavoro di sperimentazione svolto da anni dal Centro Studi delle Fiamme Oro”, dice Di Maio, “ha consentito nel corso del tempo di evidenziare delle realtà sportive locali e nazionali interessanti. Il nuovo progetto Ready to Grow, rappresenta un’occasione per valorizzare il lavoro già svolto dal Centro Studi, in un’ottica di crescita attraverso la conoscenza scientifica”.

Il progetto si candida a contribuire alla creazione di un vero e proprio “framework” degli standard nazionali nel settore dello sviluppo del talento rugbistico italiano, in linea con gli standard internazionali che vanno sempre più sviluppandosi.