Steyn porta alla vittoria gli Springboks
Seconda giornata del The Rugby Championship, allo stadio Malvinas Argentinas di Mendoza c’è un pubblico caldo come ci si aspettava, Argentina con tanto da dimostrare, Sud Africa che questo lo sa bene e deve mantenere alto il livello espresso sette giorni fa.
Parte forte l’Argentina, Leguizamon attacca sulla chiusa da giocata in touche a 5 metri, meta al secondo minuto! Trasforma Contepomi, 7-0.
Sembrano avere ancora problemi in mischia chiusa i Pumas, dal calcio di punizione piazza Morne Steyn 7-3.
Un Contempomi preciso dopo qualche minuto riporta avanti i suoi 10-3.
Sud Africa che spinge e costringe gli argentini a difendere sulla linea di meta, buona difesa che regge le cariche fisiche Springboks, palla che rotola a terra ma Contepomi invece di mantenere il possesso calcia malamente, ne approfittano gli ospiti che muovono palla e segnano a largo con Basson, 10-10, è pareggio.
Attacco furioso dei Pumas, che a 4 minuti dall’intervallo creano un multifase con ripartenze all’apparenza un po’ improvvisate, l’avanzamento decisivo arriva con Marcelo Bosch che pesta sulle gambe fino in meta. 17-10.
Il cecchino Steyn accorcia allo scadere da più di 40 metri, si và in spogliatoio sul 17-13.
Rispetto all’andata Argentina con più possesso, Sud Africa ancora fisicamente superiore ma partita con tanti errori e tanti palloni a terra, gli impatti sono comunque di quelli importanti! Pumas meritatamente in vantaggio grazie alla maggiore aggressività che sembrano aver ritrovato.
Il secondo tempo vede i Pumas non migliorare in disciplina, Steyn punisce e accorcia sul 17-16.
Impressiona il duello fisico tra i due tori con il numero 7: Leguizamon e Alberts, la loro è una gara a chi tira più sportellate.
Partita che si trascina con il “disordinato” gioco Pumas, gli Springboks seppur apparentemente superiori, non riescono ad entrare nei 22 dei latini.
A 10 minuti dalla fine parte una maul sud africana, Pumas che stavolta contengono ma sono costretti al fallo, Morne Steyn porta avanti i suoi sotto i fischi di tutto lo stadio, 17 a 19.
Argentina che cerca di venirne a capo con attacchi veementi ma Sud Africa che gestisce bene gli ultimi minuti.
Altra maul avanzante per i verdi, maul che anche oggi si è rivelata l’arma più efficace, Walsh fischia l’ennesimo fallo argentino, trasforma in altri tre punti Steyn, termina l’incontro con il risultato di 17-22.
Pubblico molto caldo, forse troppo, fastidiosi sono stati i fischi contro gli ospiti sud africani. Argentina che spesso è sembrata improvvisare senza seguire uno schema di gioco, tanti palloni mossi senza trovare l’avanzamento, anche in campo c’è stato un vociare poco gradito dall’arbitro Walsh. Springboks che hanno avuto il merito di non disunirsi portando a casa una partita che a un certo punto sembrava essergli sfuggita.
Man of the match Rugbymeet: Morne Steyn, in una partita del genere è riuscito "quasi" a non fare neanche un placcaggio, minima spesa massima resa, 17 punti al piede tutti suoi.
Mete: Leguizamon 2’ (Arg), Basson 14’(SA), 37’ Bosh (Arg)
Argentina:
15 Lucas Gonzalez Amorosino, 14 Gonzalo Camacho, 13 Marcelo Bosch, 12 Felipe Contepomi (captain), 11 Horacio Agulla, 10 Nicolás Sánchez, 9 Martín Landajo, 8 Leonardo Senatore, 7 Juan Manuel Leguizamón, 6 Pablo Matera, 5 Mariano Galarza, 4 Julio Farías Cabello, 3 Juan Figallo, 2 Eusebio Guiñazú,1 Marcos Ayerza.
Panchina: 16 Agustín Creevy, 17 Nahuel Lobo, 18 Tomas Lavaninni, 19 Benjamin Macome, 20 Tomás Cubelli, 21 Santiago Fernández, 22 Juan Imhoff.
Sud Africa:
15 Willie le Roux, 14 Bjorn Basson, 13 JJ Engelbrecht, 12 Jean de Villiers (c), 11 Bryan Habana, 10 Morné Steyn, 9 Ruan Pienaar, 8 Duane Vermeulen, 7 Willem Alberts, 6 Francois Louw, 5 Juandré Kruger, 4 Eben Etzebeth, 3 Jannie du Plessis, 2 Adriaan Strauss, 1 Tendai Mtawarira.
Panchina: 16 Bismarck du Plessis, 17 Gurthrö Steenkamp, 18 Coenie Oosthuizen, 19 Flip Van Der Merwe, 20 Siya Kolisi, 21 Jano Vermaak, 22 Pat Lambie, 23 Jan Serfontein.
Estadio Malvinas Argentinas, Mendoza
Arbitro: Steve Walsh (Australia)
Assistenti:John Lacey (Ireland), Pascal Gauzère (France)