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Il CT del Sudafrica Rassie Erasmus non le manda a dire dopo il 32-19 rimediato contro l’Argentina a Mendoza sabato scorso nel secondo turno del Rugby Championship. Con la vittoria contro gli Springboks i Pumas hanno interrotto una serie di 11 sconfitte consecutive all'Estadio Malvinas Argentinas, 27 -7 il parziale dopo 40 minuti per gli uomini di Mario Ledesma.

I Pumas hanno sicuramente esibito una buona performance ma ciò che è stato palese è lo scarso rendimento degli Springboks, soprattutto dopo che settimana scorsa a Durban si erano imposti 34-21.

E’ stato imbarazzante, non è il tipo di prestazioni che ti aspetti di vedere dagli Springboks”, ha detto il CT Rassie Erasmus.
“Abbiamo apportato un solo cambio nel XV iniziale della scorsa settimana, quando li abbiamo dominati. Dobbiamo puntare le dita a noi stessi, prima come allenatori e poi come giocatori”.

Erasmus ha detto che il viaggio in Argentina non è stato sicuramente un fattore penalizzante. “Abbiamo viaggiato un giorno più tardi e nel secondo tempo abbiamo giocato meglio perché eravamo la squadra più fresca”.
“Stavamo giocando meglio nella ripresa ma non abbiamo sfruttato le nostre opportunità. Non cercherò dei lati positivi dopo una performance del genere. Non abbiamo scuse, sapevamo esattamente cosa aspettarci.”

 

Se il Sudafrica è amareggiato per la pesante sconfitta, l’Australia è in piena crisi dopo la seconda batosta rimediata contro gli All Blacks, sono ben 78 i punti subito in due test. Sabato all’Eden Park di Auckland è finita 40-12 e più di qualcuno ha ipotizzato l’esonero del CT Wallabies Michael Cheika.
A Auckland le quattro mete di Beauden Barrett sono nate da turnover e da gioco rotto, con gli All Blacks che hanno sfruttato a pieno il gioco negli spazi approfittando del calo fisico dei Wallabies soprattutto nel secondo tempo.

“Ci hanno sopraffatto nelle stesse aree di gioco di settimana scorsa, nei turnovers” spiega Cheika. “Ci hanno ammazzato nello stesso modo di sette giorni fa”.

Nonostante i due ultimi risultati della nazionale australiana siano pressoché allarmanti (38-13 e 40-12 in Nuova Zelanda) la CEO di Australian Rugby Raelene Castle non condanna Cheika, anzi.
“Sono state senza dubbio performance deludenti”, ha detto la Castle dal sito ufficiale di Australian Rugby.
“Come organizzazione dobbiamo lavorare su cosa possiamo fare noi per Michael Cheika. Per assicurarsi che abbia ciò di cui ha bisogno per mettere in condizione i Wallabies di vincere in ottica Coppa del Mondo”.

 

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