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Ieri in un messaggio su Twitter David Pocock ha chiesto scusa nell’ordine a Michael Leitch, ai Chiefs, ai Brumbies e in generale a chi segue il rugby. Fin qui tutto nella norma della comunicazione utilizzata dagli sportivi ultimamente.

“Vorrei chiedere scusa per quanto accaduto nella partita di sabato sera...."

Quello che ci è piaciuto incredibilmente è quanto scritto sul suo blog e intitolato “Scusa”

“Ieri (martedì ndr) ho affrontato la commissione giudiziale per la prima volta nella mia carriera rugbystica. Sono veramente deluso dalle mie azioni. Cerco di giocare lo sport che amo in un modo che rifletta quella forma di durezza e di morale che il rugby ci ha insegnato.

Sabato sera non ho rispettato questi standard, mettendo a rischio la salute di Michael Leitch torcendogli il collo in una maul. Non volevo far del male a Michael, ma in questi casi le intenzioni non contano. Sono grato a World Rugby e SANZAR che sono impegnate nel cercare di rendere il gioco più sicuro per tutti noi.

Colgo quest’occasione per chiedere scusa ancora a Michael, ai Chiefs, ai Brumbies e a tutti quelli che seguono il rugby…”

Cosa c’è di particolare in tutto ciò?

Sicuramente l’ammissione pubblica della cavolata fatta e il non cercare giustificazioni, ma anche l’assunzione della colpa in toto e la pubblica ammenda non solo verso Leitch ma anche e soprattutto verso tutti noi che amiamo il rugby.

 

 

Foto Elena Barbini

 

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