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Ancora una vittoria con poco margine (20-18), ancora batticuore fino all'ultimo istante, ancora, però, una prova tutta orgoglio del Cus Genova di Daniele Pallaro e compagnia. A fine partita i giocatori cussini erano così stremati che facevano fatica a parlare, ma nei loro occhi c'era la gioia per una vittoria fondamentale, che ha portato a casa i punti salvezza. Che poi, guardando, dopo, i risultati, il Cus Genova sarebbe stato comunque salvo, ma riuscirci senza contare sull'aiuto di nessuno rende la soddisfazione ancora più grande. E soprattutto esserci riusciti contro una squadra tosta come la Capitolina, che fino all'ultimo istante ha dato grattacapi ai biancorossi. E ci piace sottolineare il gesto tecnico di Francesco Cadeddu, che su un'incursione romane nei minuti finali si è immolato, riuscendo a impedire al giocatore avversario di schiacciare il pallone in area di meta. Da quel gesto sono passati altri cinque minuti lunghi di resistenza sulla linea della propria area di meta, con mischie su mischie, penetrazioni romane, autoscontri a non finire, ma nessuno ha ceduto, e quando il signor Penné ha fischiato una punizione a favore del Cus per un tenuto a terra, è stato il momento dell'apoteosi.

Che sarebbe stata giornata difficile Bordon lo sapeva da tempo, visto che doveva fare a meno di Avignone e D'Amico, e perciò si sapeva che in mischia chiusa ci sarebbe stato da soffrire. Così è stato, ma Pallaro, Cattaneo e Maccari, all'esordio nel ruolo di tallonatore, non si sono mai tirati indietro. E anche nei trequarti, contro questi avversari, si sapeva che non ci si sarebbe potuti rilassare nemmeno un attimo. E infatti i biancorossi genovesi hanno tenuto egregiamente testa agli avversari, e anzi, in più di un'occasione sono stati loro a menare le danze. Come quando Gigio Serpico ha schiacciato in meta, e come quando Gigi Garaventa avrebbe potuto andare via da solo, dopo essere scappato in dribbling, se solo quell'ultimo rimbalzo non lo avesse ingannato.

Al riposo si è andati sul 14-10 per il Cus, ma si sapeva che non era un vantaggio di quelli da gestire, e infatti la Capitolina prima ha accorciato le distanze, poi con una meta non trasformata è andata in vantaggio 18-14. Ridotto poi da un calcio di Cipriani, entrato nella ripresa al posto di Sandri, e spostando dall'apertura Albergini. Dopo un altro calcio che ha sbattuto sul palo, finalmente, a pochi minuti dalla fine, il Cus Genova è andato in vantaggio. Due punti, due piccoli punti di differenza, che basta un calcio di punizione e quelli vanno in vantaggio. Ma la maturità dei cussini si è vista anche in questo frangente, quando hanno buttato dentro cuore, polmoni, fegato, e anche costole e milza, non hanno preso punizione in zone del campo pericolose, e alla fine, che sembrava non arrivare mai, hanno potuto dare inizio ai festeggiamenti, partiti dagli spagli gremiti dei tifosi cussini. Festeggiamenti che i giocatori aspettavano da un sacco di tempo, e che si sono tutti, ma proprio tutti, meritati.

Queste le formazioni che sono andate in campo: 

Cus Genova - Unione Capitolina 20-18 (4-1)

Cus Genova: Sandri (1' 2o Cipriani), Salerno, Gregorio, Castle, Serpico (30' 2o Ciranni), Alberghini, Garaventa (20' 2o Cadeddu), Bertirotti, Barry (30' 1o Del Terra), Imperiale F., Fisiihai (7' 2o Imperiale P.), Dell'anno (33' 2o Gerli), Pallaro, Maccari (1' 2o Casaleggio), Cattaneo. All. Bordon N.U. Desideri

Unione Capitolina: Cesari, Del Monaco (20' 2o Aquisti), Molaioli (31' 2o Bitonti), Gualda, Recchi (40' 2o Del Monaco), Bocchino (10' 2o Rota), Vannini, Dionisi, Rampa, Conti (29' 2o Iachizzi), Manozzi (20' 2o Ricci), Scoccini, Forgini, Polioni, Marsella. All. Orsini N.U. Monanni

Risultati e classifica SERIE A Pool 1 Salvezza

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